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domenica 2 gennaio 2011

Obiettivi (mancati?) del millennio

Parla Sandro Calvani, a lungo funzionario di spicco dell'Onu e oggi direttore del centro Asean di eccellenza sugli Obiettivi di sviluppo del millennio di Bangkok, in Thailandia.

Il 2010 s'è lasciato alle spalle un pianeta ancora segnato da profonde diseguaglianze e lancinanti sofferenze. Nel mondo che si sta stropicciando gli occhi cercando di scrutare da vicino l'anno nuovo, oltre un miliardo di persone non ha accesso diretto all'acqua potabile, 925 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza, 872 milioni non sanno nè leggere nè scrivere, 42 milioni convivono con il virus Hiv o sono ammalati di Aids spesso prive delle medicine necessarie a combattere questo flagello.
Sono passati oltre dieci anni da quel settembre in cui, con un consenso mai visto nella storia, l’Onu si schierò contro la povertà mondiale firmando la Dichiarazione del Millennio, un impegno sottoscritto dai paesi ricchi per realizzare interventi concreti di contrasto alla povertà in quelli in via di sviluppo. Un programma ambizioso da realizzare in 15 anni. Ne mancano un po' meno di 5 e c’è ancora tanto, forse troppo, da fare perché «si continua ad affrontare i problemi di oggi con le conoscenze di ieri».

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