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sabato 30 aprile 2011

Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... l'impegno contro la guerra

No alla guerra! ... Quando dunque si prospetta la guerra del Golfo del 1991, Wojtyla manifesta in ogni modo la sua ferma opposizione alla spedizione punitiva decisa contro l’Iraq.
Le ragioni per cui Giovanni Paolo si oppone al conflitto – e all’Onu egemonizzata degli Stati Uniti – sono principalmente due: la prima dottrinale, la seconda di carattere geopolitico. Il Papa polacco intende anzitutto sancire una volta per tutte che l’idea di guerra è lontanissima non solo dal cristianesimo, ma anche – nella costante ricerca del dialogo con l’Islam, che in molti sensi è una delle parti in causa – da qualsiasi concezione di Dio: “Nessuno può uccidere in nome di Dio, nessuno può accettare, in Suo nome, di dare la morte a un fratello”. In secondo luogo, gli è impossibile accettare il ricorso alle armi perché il suo sguardo è sempre rivolto al Terzo Mondo e alla costruzione di un ordine mondiale in cui non esistano popoli vincitori e popoli oppressi, ma soltanto una pace duratura che garantisca ai Paesi svantaggiati la speranza in un futuro economicamente e politicamente degno. “Varcare le soglie della speranza” significa, allora, lasciarsi condurre da Dio nella fiduciosa ricerca di soluzioni che liberino tutti gli uomini dalla costrizione e dalla violenza. Così come fece per le Falkland nel 1982 e, subito dopo, per la guerra in Libano (e come farà per la Bosnia e per il Kosovo, rispettivamente nel ‘93 e nel ’99) Giovanni Paolo II non usa mezzi termini. In Sudan, nel viaggio forse più difficile di tutto il suo pontificato, ingiunge ai potenti di “ascoltare la voce dei fratelli oppressi, poiché quando la gente è debole, povera e indifesa, la Chiesa deve levare la voce in suo favore”... (Rodolfo Lorenzoni)

Ascolta i brani audio
  • "la guerra è avventura senza ritorno..." brano del messaggio natalizio 25-12-1990 (Guerra del Golfo)
  • "fermatevi..." brano dell'Angelus 18-12-1994 (Guerra nei Balcani)
  • "mai più la guerra" brano dell'Angelus del 16-3-2003 (Guerra contro l'Iraq)
MAI PIU’ LA GUERRA
Giovanni Paolo II

Dio dei nostri padri
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l’orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature, in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove,
gesti generosi e onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi
delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra!