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giovedì 14 aprile 2011

Italia a fondo se abbandona l'Europa - Mediterraneo o Mare Monstrum? - Editoriale e "Primopiano" di Famiglia Cristiana

Editoriale del n. 17 di Famiglia Cristiana
Le incomprensioni con l'Unione europea sul “caso Lampedusa”.

La scorsa settimana si è chiusa con un giudizio: se l’Europa si comporta così, «meglio dividerci» (Berlusconi). Quella successiva si è aperta con il confronto fra i ministri degli Interni dei 27 Paesi dell’Unione europea impegnati sul “caso Lampedusa”, sui quali incombe un altro giudizio emerso nel frattempo: un permesso di “soggiorno temporaneo” in uno dei Paesi non vale per consentire il libero passaggio delle frontiere previsto dal Trattato di Schengen per i cittadini europei (Cecilia Maelstrom, commissaria Ue per l’Immigrazione).
Questi due giudizi contrapposti definiscono come meglio non si potrebbe una situazione angosciosa non solo per il nostro Paese.

"Primopiano" di Famiglia Cristiana.
La politica dei muri per sbarrare il passo allo straniero, alla lunga, non rende.

Civiltà e imperi nel Mediterraneo nell’età di Filippo II è il grande affresco dello storico francese Braudel dedicato al “Mare Nostrum”. Quelle pagine ci dicono, ancora oggi, cos’è stato questo “grande lago” della storia per secoli: lo spazio della coabitazione di civiltà e religioni, il crocevia di popoli provenienti da diversi continenti.
Ma in questi giorni il Mediterraneo torna a essere “Mare Monstrum”: inghiotte imigranti partiti dal Maghreb e diretti in Europa. È un Leviatano che continua a divorare i nostri fratelli: uomini, donne e bambini. Un’ecatombe che è la vergogna dell’Europa. E che sembra non avere fine. Così come non si fermano gli sbarchi a Lampedusa, nonostante il Governo abbia provato a “ripulirla”.
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