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venerdì 3 giugno 2011

Centro di accoglienza di Lampedusa: tensione alle stelle... e in Tunisia già recuperati 150 cadaveri

Dopo i primi quattro reclusi che si erano tagliati le vene mercoledì scorso, ieri sono stati in 28 a tentare il suicidio. Alcuni ingoiando lamette da barba, ferri e pezzi di vetro. Altri tagliandosi le vene. Continua a salire la tensione al centro di accoglienza di Lampedusa, trasformato dal 2 maggio in una galera, dove sono detenuti in modo illegale - senza nessuna convalida del giudice - circa 200 tunisini sbarcati sull'isola il mese scorso...
"In Tunisia siamo stati torturati dalla polizia, pensavamo di trovare la libertà in Italia. Invece da un mese siamo rinchiusi in prigione. Chiediamo la libertà!". A parlare sotto anonimato è un amico del sud della Tunisia, ex prigioniero politico ai tempi di Ben Ali, quando prese parte ai moti rivoluzionari di Redeyef nel 2008 e già vittima di tortura nelle carceri del regime. Lui a Lampedusa è arrivato il 14 maggio e con la Tunisia ha deciso di chiudere per sempre, nonostante la rivoluzione, per rifarsi una vita a Parigi con la moglie francese che lo aspetta fuori dalle sbarre. Nel centro si sente costantemente umiliato...

Agghiacciante. Gheddafi che manda a morire gli stranieri, la Nato che non muove un dito per i soccorsi, l'Europa che non apre nessun corridoio umanitario, gli italiani che insorgono contro l'invasione, e il Mediterraneo che diventa una grande fossa comune nell'indifferenza diffusa...