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giovedì 20 ottobre 2011

La lezione di Capitini ai tempi dei black bloc - Questione di metodo (la violenza ci indigna, la nonviolenza ci ingegna)

Dopo aver raccolto più informazioni possibili, mi permetto di fare alcune considerazioni sul triste epilogo della manifestazione del 15 ottobre a Roma: come già a Genova nel 2001, l’esito era facilmente prevedibile.
Gli ingredienti, più o meno, sono gli stessi. Una grande massa di persone desiderose di manifestare le loro giuste rivendicazioni, il centro di una città come scenografia, la polizia mandata in forze a presidiare, e un manipolo di guastafeste capaci di tutto. Per far scattare la trappola, basta poco: il lancio di un sanpietrino, un bancomat fracassato, una vetrina sfasciata, e il gioco è fatto. Non serve, poi, dissertare se il blocco nero da cui è partita la provocazione era quello della polizia o quello con i passamontagna. I caschi sono gli stessi, cambia solo il colore, come sui campi da rugby.
Il problema, perciò, non è la polizia, e non sono nemmeno i cosiddetti black bloc.
Il problema sta negli obiettivi e nell’organizzazione della manifestazione, cioè nel fine e nel mezzo.
Leggi tutto: Questione di metodo (la violenza ci indigna, la nonviolenza ci ingegna) di Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento


Ideò la Marcia della pace, oggi starebbe coi manifestanti non violenti
Mentre si discute di manifestazioni violente, di black bloc e della presenza dei cattolici in politica, sarebbe utile tornare a leggere Aldo Capitini, il maggior pensatore italiano della nonviolenza, poeta, filosofo, educatore, libero religioso, idealista pratico alla Gandhi, che non si vergognava di associare la politica all'etica: a proposito di Pannella e di Bandinelli diceva di essere «alquanto critico perché sono "politici" e forse senza gli scrupoli che per me contano». Morto nel 1968 e (troppo) poco ricordato anche in questo cinquantesimo anniversario della Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli da lui creata nel 1961, Capitini credeva in una visione religioso-sociale non da mistico ma da razionalista.
La sua «disobbedienza civile» e la sua «non collaborazione» erano tutto il contrario del «solo violenza aiuta / dove violenza regna» di brechtiana memoria.
Leggi tutto: La lezione di Capitini ai tempi dei black bloc

Per approfondire guarda il sito Parola di Aldo Capitini