Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



domenica 11 dicembre 2011

Domenica "GAUDETE" - III Domenica di Avvento

"Gaudete in Domino semper – Rallegratevi nel Signore sempre" (Fil 4, 4). Con queste parole di san Paolo si apre la santa Messa della III Domenica di Avvento, che perciò è chiamata domenica "gaudete".
L'Apostolo esorta i cristiani a gioire perché la venuta del Signore, cioè il suo ritorno glorioso, è sicuro e non tarderà. La Chiesa fa proprio questo invito, mentre si prepara a celebrare il Natale e il suo sguardo si dirige sempre più verso Betlemme. In effetti, noi attendiamo con speranza certa la seconda venuta di Cristo, perché abbiamo conosciuto la prima. Il mistero di Betlemme ci rivela il Dio-con-noi, il Dio a noi prossimo, non semplicemente in senso spaziale e temporale; Egli ci è vicino perché ha "sposato", per così dire, la nostra umanità; ha preso su di sé la nostra condizione, scegliendo di essere in tutto come noi, tranne che nel peccato, per farci diventare come Lui. La gioia cristiana scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele. E questa gioia rimane anche nella prova, nella stessa sofferenza, e rimane non in superficie, bensì nel profondo della persona che a Dio si affida e in Lui confida..." (Benedetto XVI Angelus 16-12-2007)

Antifona d'ingresso (Fil 4,4-5)
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. 
Questo versetto è utilizzato dalla liturgia nella terza domenica di Avvento. 
Celebrando in latino si diceva: Gaudete in Domino semper: iterum dico gaudete. Per questo la terza domenica di Avvento è conosciuta come domenica “Gaudete”, in forza di questo versetto della Lettera ai Filippesi. In greco c’è «Cai,rete» (Cháirete) che è il plurale di «cai/re» (cháire), il saluto che l’angelo rivolge a Maria: «cai/re kecaritwme,nh» (cháire kecharitoméne) “rallegrati, piena di grazia”; non semplicemente “Ave”, “Salve”, ma “rallegrati”, “gioisci”, “esulta”, come suonano tanti testi profetici rivolti alla figlia di Sion. È l’invito alla gioia profonda, sincera, al gaudium spirituale: “Rallegratevi nel Signore”.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési (5,16-24)
"Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo! "
Leggi tutta la lectio a cura del Monastero Domenicano Matris Domini