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lunedì 16 gennaio 2012

A scuola di perdono per sconfiggere l'odio - Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - Università del Perdono -

Più forza, meno rabbia, meno violenza, uguale perdono
questa l’equazione della prima giornata di lezione della nuova Università del Perdono che apre ufficialmente sabato prossimo presso la Casa Madre del Perdono (via Chitarrara, 675 a Taverna di Montecolombo) dell’Associazione Papa Giovanni XXIII dove dal 2005 ad oggi sono oramai state accolte oltre 150 persone (detenuti comuni non tossicodipendenti) alle quali, in varie forme e gradi, sono state offerte occasioni di cambiamento della propria vita, attraverso soprattutto un cambio di mentalità. 

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Perdonare chi ci ha fatto del male. Chi ci riesce, vive, chi odia si macera e muore dentro. Come spiegava già la fulminante genialità di William Shakespeare: "Serbare rancore equivale a prendere un veleno e sperare che a morire sia l’altro"... Chi sa amare il nemico, insomma, traccia il confine tra misericordia e vendetta, ma soprattutto scopre il segreto per cui, nonostante l’ingiustizia subìta, la vita può ancora essere un tesoro prezioso anziché un tormento. Un segreto che non è facile mettere in pratica quando il dolore ci schiaccia, ma che si può apprendere da chi ci è passato.
Il verso shakespeariano è dunque lo slogan della nuova Università del Perdono... 

Un percorso sul perdono e la riconciliazione aperto a tutti e scandito da vari incontri... nella Casa Madre del Perdono a Montecolombo, Rimini. L’iniziativa è dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ha per titolo: “Verso l’Università del Perdono” a significare l’intenzione di approfondire, attraverso esperti e testimoni, la possibilità di amare il nemico. Il perdono rappresenta anche un elemento importante del percorso proposto a circa 300 detenuti e ex detenuti ospiti di diverse case della Papa Giovanni XXII in Italia, con importanti risultati. Ma che cosa significa il perdono per queste persone? Adriana Masotti lo ha chiesto a Giorgio Pieri, responsabile della Casa di Montecolombo...

Quando perdonare significa “tornare liberi”. Un’esperienza che gli ospiti della Casa Madre del Perdono - per lo più provenienti dal carcere - vivono ogni giorno sulla loro pelle. Fanno un grande lavoro prima di tutto su se stessi, devono perdonarsi per ciò che hanno fatto e perdonare chi, in precedenza, ha fatto loro del male. Qui, il primo passo di un cammino difficile, ma pieno di significato. Chiunque può compierlo...
Nel servizio le interviste a Francesco Lambiasi – vescovo Diocesi di Rimini e Padre Gianfranco Testa – cofondatore progetto sul perdono “Espere” 
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