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venerdì 10 febbraio 2012

Concluso ieri a Roma il simposio sugli abusi sessuali “Verso la guarigione e il rinnovamento”

Si è concluso ieri a Roma il simposio sugli abusi sessuali “Verso la guarigione e il rinnovamento”. Quattro giorni di lavoro dove si sono alternate relazioni e testimonianze delle vittime

Ci sono stati costi materiali enormi. Vero. Com'è vero che ci sono state anche, spesso, speculazioni di ogni tipo, anche legali. Alcune odiose. Ma tutto questo conta fino un certo punto. Anzi, ed è stato detto forte e chiaro, conta «nulla». Perché ogni altro evento collaterale sparisce davanti ai casi di abusi sessuali compiuti su minori da parte di personale ecclesiastico. Quello che davvero conta è che, purtroppo, certi abusi sono accaduti. Ferendo la Chiesa nel suo corpo, spesso anche con la negazione della realtà. Ferendo direttamente la sua missione; e poco conta anche la marginalità del dato statistico. Anche un solo caso sarebbe di troppo. È invece sono stati migliaia, negli anni. È accaduto. E non deve più accadere. Mai più. 

Si sono ascoltate parole tristissime, cariche di commozione, al simposio internazionale sugli abusi sessuali che si è concluso ieri a Roma, ed ha riunito per quattro giorni vescovi e superiori religiosi di tutto il mondo. Non era mai successo nella storia della Chiesa che un argomento simile fosse il tema principale di un’assise episcopale e che in qualche modo fosse data ai giornalisti la possibilità di seguire l’evento con interviste a margine e conferenze stampa. 
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Guardare in faccia la realtà del peccato per procedere sulla strada del pentimento. Il percorso intrapreso dalla Chiesa dopo lo scandalo degli abusi sui minori commessi da membri del clero in diverse parti del mondo ha ormai una sua pietra miliare nel Simposio “Verso la guarigione e il rinnovamento” conclusosi ieri presso l’Università Gregoriana. Ai quattro giorni di dibattito hanno preso parte i delegati di 110 Conferenze episcopali e di oltre 30 ordini religiosi. (Il servizio è di Stefano Leszczynski) 
Il rinnovamento spirituale della Chiesa auspicato da Benedetto XVI nel messaggio di saluto al Simposio dedicato al dramma degli abusi sui minori avvenuti nella Chiesa è iniziato. La strada – ha sottolineato l’arcivescovo di Baviera, cardinale Reinhard Marx nella relazione a chiusura dei lavori – è ancora lunga, ma l’obiettivo è quello di restituire alla Chiesa la missione che le è propria, e cioè essere una guida a livello universale nella difesa dei bambini e delle persone vulnerabili. Primo strumento concreto per aiutare i vescovi e i sacerdoti in questo rinnovamento è il Centro per la protezione del bambino, istituito proprio a Monaco dall'Università Gregoriana. Per un bilancio dell'incontro ascoltiamo padre Hans Zollner, presidente del Simposio

Hanno parlato in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco, provenivano da oltre cento paesi dei cinque continenti, ed hanno chiesto perdono per la «tragedia» e il «crimine» degli abusi sessuali compiuti da preti sui bambini e non sufficientemente contrastati, in passato, dai loro superiori gerarchici. I vescovi delle conferenze episcopali di tutto il mondo che prendono parte al convegno «Verso la guarigione e il rinnovamento» alla Pontificia università Gregoriana dei gesuiti hanno partecipato ad una veglia di preghiera penitenziale nella chiesa di sant'Ignazio presieduta in serata dal cardinale prefetto della congregazione vaticana per i vescovi, card. Marc Ouellet.

... Fa male guardarsi allo specchio e scoprirsi più sporchi del dovuto. Ma è l’unico modo per permettere alla Chiesa di ritrovare la credibilità perduta, ammettere le proprie colpe e rimediare agli errori. In questo caso la Via Crucis si chiama trasparenza. Quella che, con coraggio, sta portando avanti Joseph Ratzinger. Lui, il papa della svolta, dell’allontanamento delle mele marce, dell’inasprimento delle norme canoniche sui delicta graviora, della vicinanza alle vittime. Con il pastore tedesco anche il nodo gordiano della collaborazione tra Chiesa ed istituzioni civili inizia finalmente a sciogliersi. Non a caso il suo braccio destro e successore all’ex Sant’Uffizio, Levada, più di una volta, davanti ai 130 delegati delle conferenze episcopali al simposio romano, ha posto l’accento sul per la Chiesa di collaborare con magistrati e poliziotti. Qualcosa si muove, anche se nel diritto canonico ancora manca un obbligo esplicito di denuncia degli abusi. L'auspicio è che le linee guida delle singole conferenze episcopali sulla pedofilia - quelle dei vescovi italiani arriveranno a maggio - possano colmare il vuoto normativo. Staremo a vedere...

L'evento si è svolto a porte chiuse, ma che grazie al web ha permesso a tutti di avere a disposizione le relazioni e le testimonianze principali. 
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