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mercoledì 15 febbraio 2012

Italia, terra di missione

L’evento internazionale “Gesù nostro contemporaneo“, tenuto a Roma dal 9 all'11 febbraio e promosso dal comitato per il progetto culturale della conferenza episcopale italiana, è stato seguito da un uditorio numeroso e attentissimo, accorso e rimasto nonostante la nevicata che ha imbiancato la città e ostacolato arrivi e partenze. Si è calcolato che ben 1800 persone abbiano ascoltato i 56 relatori, ma a queste se ne sono aggiunte altre migliaia, con 15 mila accessi alle dirette trasmesse in streaming dai siti del progetto culturale e di TV 2000.
Lo svolgimento dell’evento è stato la prova palmare di quanto anche la grande teologia – così come la lettura dei Vangeli nello stile del “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI – possa conquistare e appassionare un largo pubblico.
Tra i teologi, ad avvincere sono stati soprattutto due: Pier Angelo Sequeri e il vescovo anglicano Nicholas Thomas Wright, autore di una magistrale lezione sulla risurrezione di Gesù.
Nel tirare le somme delle tre giornate il cardinale Camillo Ruini – che è stato il principale ideatore dell’evento – ha messo in campo la parola “missione” per indicare come passare dalla teoria alla pratica e vivere da veri “contemporanei” di Gesù.


Giusto un anno fa, alla vigilia del fatidico 17 marzo nel quale sono stati celebrati i 150 anni dell'Unità d'Italia, «Mondo e Missione» dedicava la sua copertina e uno speciale all’Italia «Paese di missione» (senza punto interrogativo).
Quanto l'Italia di oggi è ancora un luogo dove si testimonia il Vangelo? E come guardare allo squilibrio tra una presenza capillare della Chiesa sul territorio e un'incidenza che si riduce sempre di più sulle coscienze?
Queste le domande al centro del numero di marzo 2011, a partire dal titolo provocatorio «Italia, Paese di missione». In un servizio speciale di 24 pagine la rivista si interrogava sulla solidità della testimonianza cristiana attraverso uno sguardo interessante e inedito: quello degli immigrati cattolici che sempre più sono e saranno una componente stabile e preziosa della Chiesa in Italia.

Vale la pena di rileggerlo, a cominciare dall'editoriale di Enzo Bianchi “Un soprassalto di Vangelo”.

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