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giovedì 10 maggio 2012

"La vera emergenza educativa: la famiglia, nel lavoro, nella scuola, nello sport" - Convegno Nazionale Fisc - Fabriano 3-5 maggio 2012

Riscoprire il valore della famiglia in tempo di crisi. È il filo conduttore dell’annuale convegno nazionale promosso dalla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) che si è svolto a Fabriano dal 3 al 5 maggio. Una tre giorni intensa su “La vera emergenza educativa: la famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport”, che ha fatto da cornice al centenario del settimanale “L’Azione” della diocesi di Fabriano - Matelica, guidato da Carlo Cammoranesi. 

La famiglia? «Un patto tra un uomo e una donna sulla base di una reciproca scelta, una relazione generativa almeno nelle intenzioni». I figli? «Sono un bene sociale e per questo necessitano di grandi cure da parte di tutti, specie in questo contesto di recessione demografica». E, in tutto questo, i settimanali cattolici che ruolo hanno? «Educare la persona a prendersi le sue responsabilità». Questi, e tanti altri, i punti toccati da Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione episcopale permanente per la Famiglia, cui ieri, nel bellissimo Teatro Gentile di Fabriano, è toccato aprire di fatto i lavori del convegno nazionale della Fisc, la federazione che riunisce i 189 settimanali cattolici italiani. Come tutti gli anni, da ogni diocesi sono giunti direttori e giornalisti di testate che tutte le settimane entrano in almeno un milione di case. Titolo del convegno è "La vera emergenza educativa: la famiglia. Nel lavoro, nella scuola, nello sport", «una sorta di preludio al VII incontro mondiale delle famiglie che si terrà ai primi di giugno a Milano»

Intervento del Presidente Francesco Zanotti al Convegno Nazionale della Federazione italiana settimanali cattolici - Fabriano 3-5 maggio 2012

Davanti a questi scenari si impone un nuovo inizio. La famiglia non può essere vista solo come un distributore di servizi. Essa è il luogo privilegiato in cui si cresce nei rapporti. In cui si impara ad amare perché si è amati fin da subito. In cui si accoglie la vita, sempre e comunque. Non si tratta solo di un fatto biologico, ma di un gesto d’amore, il più grande gesto d’amore. Con la generazione della vita, la coppia si slancia in avanti, prolunga se stessa. Nella famiglia ci si educa a vicenda, in una circolarità positiva che vede tutti nella condizione di figli. È il luogo principe dell’aiuto reciproco, dello scambio gratuito, dello spendersi per chi è più prossimo.
È l’essenziale, si è ricordato a Fabriano. E bisogna davvero tornare a ciò che conta. Soprattutto in questa fase di gravissima crisi economica che rischia di accentuare le tensioni e di provocare ulteriori strappi. Nella famiglia si costruiscono le relazioni, quel bene che va oltre i valori economici, unici indicatori di una convivenza civile che basa troppo il suo benessere sui valori della produzione. Oltre alle difficoltà economiche, la famiglia attraversa una grave crisi di senso della vita, forse ancor più preoccupante. Alle nuove generazioni si trasmette ciò che si vive. Per ridare speranza bisogna avere un orizzonte alto, che vada oltre, capace di rendere pieni questi nostri giorni terreni. È l’«I care» di don Lorenzo Milani, il tanto evocato e invocato «mi sta a cuore» che fa di un maestro un autentico educatore in grado di contagiare chi gli sta vicino.