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domenica 9 settembre 2012

MEDITERRANEO - ENNESIMA TRAGEDIA DEL MARE - C’e’ un dolore che non finisce mai... E’ il tempo per iniziative coraggiose per ricostruire speranza e possibilità di vita!

MEDITERRANEO - ENNESIMA TRAGEDIA DEL MARE 
C’e’ un dolore che non finisce mai... 
E’ il tempo per iniziative coraggiose, italiane ed europee, di cooperazione internazionale nel Mediterraneo e in Africa, per ricostruire speranza e possibilità di vita

"C’e’ un dolore che non finisce mai. Quello dei profughi che perdono la vita nel Mediterraneo. Le dimensioni delle ultime tragedie sono impressionanti. Secondo le testimonianze raccolte dalla Guardia Costiera sul barcone verso Lampedusa viaggiavano complessivamente 136 migranti, tra i quali dieci donne e sei bambini. 56 i superstiti. 80 le persone che risultano ufficialmente “disperse”.
Si aggiungono ai 46 sopravvissuti e ai 61 adulti e 31 bambini, anche tre neonati, scomparsi con il barcone affondato davanti ad Izmir, sugli scogli di Ahmetbeyli. Tunisini gli scampati e le vittime a Lampedusa; siriani, palestinesi, irakeni, al largo della Turchia, diretti in Grecia. Chi è vivo in queste ore a Lampedusa lo deve allo straordinario lavoro della guardia costiera e ai pattugliamenti “per la vita”.
E’ il tempo del dolore, della pietà. Perché ogni italiano senta questo lutto come una tragedia di famiglia. E’ il tempo per iniziative coraggiose, italiane ed europee, di cooperazione internazionale nel Mediterraneo e in Africa, per ricostruire speranza e possibilità di vita. Al posto di politiche di contenimento che rendono solo più alto il prezzo da pagare: il rischio di vita, la difficoltà e la lunghezza dei percorsi, i vantaggi dei trafficanti di vite umane.
E’ il tempo per politiche innovative nell’accompagnare le richieste di democrazia e dignità nei paesi del Mediterraneo, che non possono passare per una escalation dei conflitti, della violenza e delle guerre, che hanno dato finora risultati fallimentari. 

(COMUNITA' DI SANT'EGIDIO - comunicato stampa dell'8 Settembre 2012)