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venerdì 26 ottobre 2012

Diamo voce e sostegno ai 70 disabili gravi e gravissimi in sciopero della fame

"Sono saliti a 70 i disabili gravi e gravissimi in sciopero della fame da quattro giorni. E tutto nel silenzio più assoluto del nostro governo e nell'indifferenza della classe politica. E' una cosa vergognosa". E' l'accorato sfogo di Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre onlus che ha indetto lo sciopero della fame per i malati come forma estrema per richiamare l'attenzione sulla mancanza del Piano per l'autosufficienza."Noi non ci fermiamo. Cosa voglio il morto? Se continua così lo avranno".

Sono già in 70, tutti gravi, e aumentano. Protestano contro la scarsa attenzione delle istituzioni. Il problema dell'assistenza 24 ore su 24. "Vogliamo il ripristino del fondo non-autosufficienti azzerato dal governo Berlusconi". "Le nostre famiglie sono distrutte, c'è chi ha dovuto lasciare il lavoro per assisterci in casa". Un movimento nato "comunicando con gli occhi"Lo sciopero della fame per fare sentire la propria voce. Per richiamare l'attenzione del premier Mario Monti hanno deciso di ridurre progressivamente la loro alimentazione. Sono più di 70 pazienti, tutti in condizioni gravi e gravissime, tracheotomizzati e allettati, che hanno deciso di accendere i riflettori sulla loro condizione per chiedere il diritto ad una vita decorosa. Perché quando si convive con patologie neurodegenerative progressive, come Sla, distrofia muscolare e sclerosi multipla, serve assistenza a ogni ora del giorno.

Lettera aperta al presidente Monti di uno dei 42 malati di Sla, in questi giorni in digiuno di protesta contro i tagli al welfare a loro destinato

Dal 21 ottobre 2012, 42 disabili gravissimi hanno cominciato uno sciopero della fame per indurre il Governo Monti all'ascolto delle istanze che, da molto tempo, vengono rivendicate. Lo scopo della protesta è quello di chiedere al Governo il ripristino del fondo non-autosufficienze azzerato dal governo Berlusconi. Da aprile a luglio ci sono stati dei sit-in di protesta che hanno indotto il Governo allo stanziamento di 658 milioni di euro nel Ddl spending review, vanificato a tutt'oggi dalla mancanza assoluta di un piano organico per la non autosufficienza, che garantirebbe a tutti i disabili gravissimi il diritto all'assistenza.

Come si può farlo, di fronte a quelle decine di persone con gravissime disabilità che stanno attuando lo sciopero della fame, mettendo a rischio la loro vita, per avere soprattutto garanzie sul rifinanziamento del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza? E per raggiungere il pareggio di bilancio, si possono bellamente ignorare le norme nazionali e internazionali che tutelano i diritti umani?