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martedì 30 aprile 2013

Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata del 28/04/13

Il Credo nei mosaici di Monreale 
- seconda puntata - 28/04/13

Programma di TV2000 "Il Credo nei mosaici di Monreale", di Sandro Magister e padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese. In dodici puntate come i dodici apostoli, di mezz'ora ciascuna. 
La trama è il "Credo", l'abc della fede cristiana, con le forme, i colori, la luce di quel capolavoro unico al mondo che sono i mosaici di Monreale.La storica dell'arte Sara Magister ne illustrerà la "lettera" mentre padre Innocenzo ne svelerà lo "spirito", accompagnandoci all'interno stesso del duomo. Un'avventura senza eguali, dai primordi della creazione, all'avvento di Gesù, alla celeste Gerusalemme. Il programma è una produzione Run To Me Film per Tv2000. La cura è di Francesca Romana Pozzonelli. La regia dei filmati realizzati nel Duomo di Monreale è di Davide Gambino per la Run To Me Film; la regia di studio è di Edoardo Pacchiarotti per Tv2000.

Nella seconda puntata, accanto all'immagine della divina Sapienza, lo sguardo cade sugli arcangeli Raffaele e Michele, gli annunciatori della prima e della seconda venuta del Figlio di Dio. Li ritroviamo nell'abside al fianco di Maria in trono, con nel grembo Gesù col volto regale di un piccolo Pantocrator. Adamo ed Eva hanno peccato, hanno perduto il paradiso. Ma i patriarchi, i re, i profeti preparano l'avvento del Dio con noi, l'Emmanuele che salva. L'arcangelo Gabriele reca l'annuncio a Maria. Lo Spirito Santo scende su di lei.

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CONTRASTARE LA POVERTÀ SENZA DIMENTICARE LA PROFEZIA

CONTRASTARE LA POVERTÀ SENZA DIMENTICARE LA PROFEZIA.
IL XXXVI CONVEGNO DELLE CARITAS DIOCESANE

Bisogna avere «l’ambizione non solo di curare, ma anche di intervenire sulle cause del male» è l’invito che l’economista Leonardo Becchetti ha rivolto agli operatori delle Caritas diocesane – erano in 597, in rappresentanza di 161 diocesi, su un totale di 220 – riunite per il loro trentaseiesimo convegno a Montesilvano (Pe) dal 15 al 18 aprile.
L’analisi della situazione sociale al tempo della crisi è il punto di partenza del convegno. La famiglia, «tradizionalmente caratterizzata da un’elevata propensione al risparmio, una diffusa proprietà dell’abitazione e un contenuto ricorso all’indebitamento», resta l’ammortizzatore sociale più efficace a difesa dei più deboli (minori, giovani, anziani), «supplendo alle carenze di tutela e nascondendo le difficoltà di accesso all’indipendenza economica di giovani di ambo i sessi e donne di ogni età», ha detto nella sua prolusione mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente della Caritas italiana, che ha ricordato anche mons. Giovanni Nervo, primo presidente della Caritas, morto lo scorso 21 marzo (v. Adista Notizie n. 13/13). È il segno evidente di un welfare state sempre più evanescente e di una politica sempre più latitante e sorda ai bisogni dei cittadini. Ma «la crisi economica degli ultimi cinque anni sta mostrando i limiti di questo modello, accentuando le disuguaglianze tra classi sociali, le profonde differenze territoriali e riducendo ulteriormente la già scarsa mobilità sociale», ha aggiunto Merisi, facendo riferimento al Rapporto sul benessere equo e sostenibile presentato da Cnel e Istat lo scorso 11 marzo. 

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lunedì 29 aprile 2013

Omelia di P.Alberto Neglia (video)


V Domenica di Pasqua anno C 
28-4-2013
Omelia di P.Alberto Neglia 
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Pozzo di Gotto

Il breve brano evangelico che abbiamo ascoltato è di una densità straordinaria, c'è tutto il nucleo della vita cristiana. Gesù ce lo dice con molta chiarezza: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli" questo è il criterio di discernimento che fa la verità se siamo cristiano o se non lo siamo: "Se vi amerete, se avrete amore gli uni per gli altri"... 

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Gente fuori dalla crisi - Rapporto di Caritas Europa

Verso una società che si prende cura, in un contesto di crisi. Austerità e recessione in cinque Paesi deboli nel nuovo rapporto di Caritas Europa.

Il 14 febbraio 2013, nel corso di una conferenza stampa presso l’Ufficio di Dublino del Parlamento Europeo, e in modo simultaneo negli altri Paesi coinvolti, Caritas Europa ha presentato un Rapporto sull’impatto della crisi economica e delle misure di austerità in cinque “Paesi deboli” dell’Unione Europea (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia e Irlanda). Il Rapporto (Bringing People out of the Crisis – Caritas Response to Austerity, with special focus on Europe’s worst hit countries), arricchito dal decennale lavoro sul campo della Caritas nei diversi Paesi, è diviso in quattro parti e presenta dati, testimonianze, esperienze e una serie di raccomandazioni rivolte alle istituzioni e a vari attori significativi, a livello nazionale e comunitario.


Per approfondire leggi anche:
il testo integrale Rapporto Bringing People out of the Crisis – Caritas Response to Austerity, with special focus on Europe’s worst hit countries (inglese) (pdf)

la Sintesi dei principali dati VERSO UNA SOCIETÀ CHE SI PRENDE CURA, IN UN CONTESTO DI CRISI (italiano) (pdf)

domenica 28 aprile 2013

V DOMENICA DI PASQUA (C-2013) Riflessione di Gianfranco Ravasi

V DOMENICA DI PASQUA
(Anno C) - 28.04.2013

Riflessione del
Card. Gianfranco Ravasi

Letture:
At 14,21-27;   Sal 144(145);
  Ap 21,1-5;    Gv 13,31-35.


LA MAFIA INCOMPATIBILE CON LA VITA CRISTIANA - Michele Pennisi Vescovo di Monreale

LA MAFIA INCOMPATIBILE 
CON LA VITA CRISTIANA 
Michele Pennisi,  Vescovo di Monreale

Ingresso nella Diocesi di Monreale di S.E.Mons. Michele Pennisi (26.04.2013)

"Vi ringrazio sentitamente per la vostra numerosa e calorosa presenza per l’inizio del mio ministero pastorale come Arcivescovo di Monreale. Il Signore mi dona la grazia di fare l’ingresso in questa Chiesa che Gesù mi ha affidato ...
Nella bellezza dell’architettura e dei mosaici di questa cattedrale, nata dal desiderio di re Guglielmo di dare a Dio un luogo degno della Sua divina maestà, è incisa la fede dei nostri padri, il fervore della loro vita cristiana, la storia di santità della nostra Chiesa. Un edificio sacro esiste perché noi impariamo a vivere la gioia del Signore che è la nostra forza, perché in esso incontriamo Cristo, pietra angolare su cui si edifica la sua Chiesa. Il Cristo pantocratore che domina con il suo sguardo penetrante e con il suo abbraccio dall’abside di questo duomo ci dice che questa Cattedrale, prima di essere di un Vescovo o di una città, è di Cristo; appartiene a Lui e in questo luogo Egli è presente; parla attraverso la voce dell’Apostolo, santifica e conferma nell’unità il suo popolo. Nessuno, perciò, può dire “la mia” o “la nostra” Cattedrale. Prima di essere un monumento di arte, un luogo di concerti di musica sacra, essa è il luogo in cui Dio si rende presente. La bellezza e il fascino della Chiesa scaturisce innanzitutto dalla presenza di nostro Signore Gesù.
In questo duomo bisogna lasciarsi guardare dal Cristo e sentirci guardati , abbracciati, accolti, amati da Cristo e protetti dalla Vergine Maria, dai patriarchi dell’Antico Testamento , dagli Apostoli e dai santi.
La Cattedrale non è un museo ma edificio vivo di cui i cristiani siamo le pietre vive perché Gesù Cristo Risorto è vivo. ...
Il cammino storico della Chiesa siciliana è stato suggellato dalla splendida testimonianza del martirio del prossimo beato don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia perché fedele al suo ministero di prete. La memoria di questo martirio è impegnativa per la Chiesa siciliana tutta. Il suo martirio è venuto a siglare questa stagione di impegno ecclesiale anche se questo martirio non va disgiunto e isolato da quello di numerosi altri uomini tra cui vari magistrati e esponenti delle forze dell’ordine e della società civile. L'atteggiamento pastorale verso i mafiosi va accompagnato dalla esigenza di prevenire i fenomeni criminosi e di aiutare i mafiosi a pentirsi , a riparare il male fatto e a diventare persone nuove. Non bisogna abbassare la guardia per contrastare la criminalità mafiosa, ma i cristiani devono trovare motivazioni valide per contrastare questo fenomeno a partire dalla loro originale esperienza di fede e dalla loro appartenenza ecclesiale...
(omelia di Michele Pennisi, Vescovo di Monreale) 
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Leggi anche:


Lectio del Vangelo della domenica a cura di fr. Egidio Palumbo




Lectio del Vangelo 
della domenica

a cura di 
fr. Egidio Palumbo
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)


V DOMENICA di PASQUA - anno C - 28-4-2013

Il comandamento dell'amore reciproco

1. L’itinerario mistagogico del tempo pasquale a partire da questa domenica si sofferma a considerare i frutti della Pasqua. 

Il primo frutto è l’amore vicendevole che qualifica la vita dei discepoli del Signore (Gv 13,31.34-35). È un amore che chiede di essere vissuto nella prospettiva pasquale: morire a noi stessi per rinascere a vita nuova. Non è un caso, infatti, che il contesto più immediato della pagina evangelica è la cena pasquale di Gesù (Gv 13,1-2), quella che noi chiamiamo “l’ultima cena”, ma “ultima” non in senso cronologico bensì escatologico e mistico, ovvero la cena che anticipa qui e ora la venuta del Regno di Dio, il giorno della piena fraternità, della piena comunione tra noi e Dio, tra di noi fratelli e sorelle nelle fede e tra noi e tutti i fratelli e le sorelle in umanità. 

Ma la pagina evangelica è inserita anche in un contesto più ampio: quello del grande discorso (Gv 13,31-16,33). – qui nei vv. 31.34-35 all’esordio – in cui Gesù trasmette il suo testamento, consegna ai discepoli e a tutti i credenti la sua eredità. Quindi l’amore vicendevole è la consegna ai cristiani dell’eredità di Gesù, eredità che, se accolta e vissuta, anticipa già qui in terra i tempi nuovi e futuri, ovvero la comunione tra noi e Dio e di tutta l’umanità. 

Ma in che modo Gesù ci consegna questa preziosa ed impegnativa eredità?



sabato 27 aprile 2013

"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.18 di Santino Coppolino

Rubrica
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica
di Santino Coppolino



Vangelo:  Gv 13,31-35



"La Gloria di Dio è l'uomo vivente" dice Ireneo di Lione, "La Gloria di Dio è l'uomo che ama" dice Gesù. 
E' nell'Amore che si manifesta la presenza di Dio, è nell'amore che Lui ci visita e ci rende "viventi", ad immagine del suo Figlio, il Vivente, il Risorto. Non ci è data altra possibilità di manifestare la Gloria, la Cavod-Pesantezza, la presenza visibile del Padre, se non nell'amore che abbiamo l'uno per l'altro. E -continua S. Ireneo- "la vita dell'uomo consiste nella contemplazione di Dio", chi ama cioè è  familiare di Dio, suo consanguineo poiché è  animato dalla Sua stessa vita, può vederlo  faccia a faccia, può cioè fare esperienza diretta e vitale della Sua intima essenza,  può "vederlo così come Egli è". E' per questo -prosegue Ireneo- che "la manifestazione del Padre attraverso Gesù è causa di vita per coloro che contemplano Dio" (S. Ireneo di Lione in Adversus Haereses).


"Il nostro bisogno di verità" confronto tra Enzo Bianchi e Umberto Galimberti (VIDEO INTEGRALE)

"Il nostro bisogno di verità"
 confronto tra Enzo Bianchi e Umberto Galimberti
moderato da Giovanni Valentini


"... Dobbiamo però farci anche un’altra domanda: l’incredulità in Dio che molti dichiarano non è forse presente anche in chi si dice credente? In verità fede e incredulità abitano simultaneamente nel cuore del credente, lo attraversano, sicché una frontiera passa anche dentro di lui: quella stessa frontiera che si vorrebbe come linea di separazione tra gli uomini, in modo da scacciare dal credente il problema di avere in sé l’incredulità come propria inquilina. Fede e ricerca non si escludono a vicenda. L’incertezza, anche il dubbio possono coabitare con la fede: credere contiene in sé il dubbio, perché non appartiene all’ordine del sapere, bensì a quello della convinzione. Fede e incredulità si intersecano nelle nostre profondità, e vengono giorni, soprattutto nell’anzianità, in cui si spera di essere credenti e si prega per non essere privati della fede..." (Enzo Bianchi)


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Lettera a un aspirante suicida: Caro fratello, non toglierci la tua vita​!!!


Lettera a un aspirante suicida

Caro fratello che non vuoi più vivere, ti scrivo perché tu non ti tolga la vita. In questi giorni stiamo tutti sentendo brutte notizie su chi come te, per ragioni cosiddette economiche – ma non sono solo tali, tu lo sai – hanno compiuto il gesto volontario di transitare oltre il confine estremo. 
E ho paura di non scrivere bene perché vorrei usare parole dirette, sincere, efficaci e trovarle è difficile. La cosa che non ti dirò è che ti sono vicino, perché io e anzi tutti noi ti siamo stati lontanissimi. Abbiamo sfiorato la tua angoscia camminando per strada come se fossimo disinteressati a vederla; sicché tu, fratello, in questa vicenda di nascita e fine, di carne e sangue, di respiro e pensiero che ci accomuna tutti e ha nome vita, ti sei sentito così solo, da pensare che se ti fossi tolto di mezzo qualcuno si sarebbe accorto di te e tu avresti finalmente pacificato la mente e il cuore. 
Facciamo un patto, allora: che griderai, prima. Che lo farai magari nelle forme della società mediatica, del villaggio di solitudine globale in cui viviamo, scrivendo due righe, con parole tue, a questo giornale, in una lettera intitolata: 'Vorrei morire perché…'. E ci dirai perché. Non decidere nulla da solo, chi si sente solo sta già morendo...



venerdì 26 aprile 2013

Il fascino dell'occulto e la religiosità malata

Un giro d'affari di 6 miliardi di euro all'anno gestito da circa 120mila operatori. 12,5 milioni gli italiani che si rivolgono a guaritori e fattucchiere. Per il vescovo Nunnari si tratta di religiosità "malata" mentre il domenicano p. Dermine parla di "tecnologia spirituale". E lo studioso Introvigne richiama "l'esperienza del potere". La testimonianza di chi ne è uscito

Ogni anno oltre 12,5 milioni di italiani, 35mila persone al giorno, vengono conquistati dal fascino dell’occultismo. Si rivolgono a sensitivi, veggenti, guaritori con la speranza di poter risolvere i loro problemi, chiedere consigli o conoscere il proprio futuro. Un giro d’affari quantificati attorno ai 6 miliardi di euro gestito da circa 120mila operatori. In Calabria il volume di affari si aggira intorno ai 15milioni. Di questi dati - relativi al 2011 e diffusi dal rapporto “Magia e occultismo 2011” del Telefono Antiplagio di European Consumers - si è parlato il 24 aprile a Paola (Cs) durante il convegno “La religiosità malata: tra fede e magia, esoterismo, occultismo” promosso dalla Forania Marina della diocesi di Cosenza-Bisignano.
Leggi tutto: Fuori dal tunnel

Un esercito di guaritori, cartomanti, spiritisti, parapsicologi, occultisti, che si avvale anche del web. Sembra che questo mondo sia temuto e intoccabile. Ma il cristiano non può tacere

“Maghi e tarocchi non vi salvano. Lo fa Gesù”. Con queste parole pochi giorni fa Papa Francesco ha ricordato ai cristiani che solo il nome di Cristo è in grado di salvare l’uomo, in una realtà piena di falsi salvatori e di persone che, per risolvere i loro problemi, ricorrono a maghi, tarocchi e ciarlatani. Il Santo Padre, fin dai primi giorni del suo pontificato, ha parlato in diverse occasioni della presenza del maligno nel mondo, indicando all’uomo la strada per fuggire dalle sue seduzioni ed inganni.

RI-FORMARE I CRISTIANI,A PARTIRE DAI PRESBITERI

Tra le cause del distacco di moltissimi fedeli dalla vita della Chiesa l’Instrumentum laboris elaborato per il Sinodo dei Vescovi su “La Nuova Evangelizzazione” elenca: “il fatto che la Chiesa non avrebbe risposto in modo adeguato e convincente alle sfide degli scenari descritti. (…) la mancanza della partecipazione personale ed esperienziale nella trasmissione della fede, l’insufficiente accompagnamento spirituale dei fedeli (…) un’eccessiva burocratizzazione delle strutture ecclesiastiche (…) celebrazioni liturgiche formali e riti ripetuti quasi per abitudine privi della profonda esperienza spirituale, che invece di attirare allontanano le persone” (n. 69).
Ora, poiché tutti questi aspetti della vita delle comunità ecclesiali sono quasi completamente nelle mani dell’ordine sacerdotale, risulta evidente che è proprio questo ad essere maggiormente in crisi e a non saper trasmettere quella esperienza spirituale di cui tutti noi abbiamo invece uno straziante bisogno...



giovedì 25 aprile 2013

"Carità è-e Giustizia" - Intervento di mons.Francesco Montenegro

"Carità è-e Giustizia"
Intervento di mons.Francesco Montenegro
Vescovo di Agrigento

Convegno promosso della Caritas Diocesana di Agrigento. 
Favara 12 aprile 2013


Non ci può essere carità senza giustizia, ma anche la carità ha bisogno della giustizia... 
Nella Chiesa si è fatta e si fa tanta carità, ma non ci siamo spesi altrettanto nel campo della giustizia, 
tanto che la carità spesso è ridotta ad elemosina, facendo perdere così alla carità la sua forza rivoluzionaria. Quindi la carità senza giustizia, è davvero carità? ... 
Se Cristo oggi dovesse ritornare cosa troverebbe? 


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Roma, 25-28 aprile - CONGRESSO di Pax Christi: E’ L’ORA DELLA NONVIOLENZA

Da venerdì 26 aprile fino a domenica 28 Pax Christi Italia celebra il Congresso nazionale a Roma, all’Istituto Seraphicum. Tema dell’importante appuntamento è: È l’ora della nonviolenza - Spalancare la finestra del futuro, progettando insieme, osando insieme.
Il Congresso sarà aperto dal saluto del vescovo presidente, mons. Giovanni Giudici, e del vescovo segretario generale della CEI, mons. Mariano Crociata. Dopo l’introduzione al Congresso di mons. Giudici dal titolo Dalla bisaccia al sentiero: cammino e sfide di Pax Christi oggi, sarà la volta di José Henriquez, segretario generale Pax Christi International, che parlerà di Pax Christi: la forza di una comunità grande come il mondo.

Il commento del segretario nazionale José Henriquez, alla vigilia del Congresso Nazionale

“Pax Christi Internazionale è un movimento di portata mondiale- spiegaJosé Henriquezin un comunicato dell’organizzazione -.Si riconoscono come membri più di 100 organizzazioni in 50 paesi, e parecchie di queste organizzazioni sono reti anche loro; quindi questa famiglia parla un bel po’ di lingue ed include più culture di quelle che siamo abituati a guardare nei nostri dintorni quotidiani. Non è, però, soltanto l’aspetto geografico quello che definisce l’internazionalità di Pax Christi. Siamo tutti e tutte interessati alla costruzione della pace anche al di là dalle nostre comunità. La trasformazione nonviolenta dei conflitti e il rispetto dei diritti delle persone sono le nostre cause, indipendentemente di dove si svolgono i conflitti. Ci si sta al cuore il bene comune della famiglia umana”...

“Con il titolo del Congresso vogliamo richiamare lo stretto legame che c’è fra la ricerca della pace e questa società in cui ci troviamo, in cui la violenza è diventata non solo più il confronto fra campi avversi, potremmo dire, ma è diventata una questione presente quasi in maniera endemica nella vita sociale dei paesi nelle varie aree del mondo per cui c’è questa spinta a considerare l’agire violento come quasi un fatto di cui non possiamo liberarci, non possiamo tenere in aree separate della nostra vita sociale”. Con queste parole Mons. Giudici, presidente di Pax Christi Italia, annuncia il Congresso del 25-28 aprile

Intervento del presidende S.E.Mons. Giovanni Giudici

mercoledì 24 aprile 2013

DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II - HOREB 64 (2013) N. 1

DA UNA CHIESA TRIONFANTE 
AD UNA CHIESA MENDICANTE 
A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II - 


HOREB 64 (2013) N. 1

TRACCE DI SPIRITUALITÀ
A CURA DEI CARMELITANI


"Sono passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo, perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti.
Il Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel mondo.
Il Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici, dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona umana e della sua coscienza.
Gli orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale, purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi cinquant’anni nelle varie comunità cristiane.
La riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante, accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa  popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13 novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato». ...(Editoriale)

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- Editoriale (PDF)

- Sommario (PDF)





E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it

"Le relazioni pericolose" dal nuovo libro di Aldo Maria Valli «Il forziere dei Papi. Storia, volti e misteri dello Ior»


Le relazioni pericolose
di Aldo Maria Valli  

Arriva in libreria per l'editrice Ancora il nuovo libro di Aldo Maria Valli «Il forziere dei Papi. Storia, volti e misteri dello Ior». Si tratta di un volume in cui - al di là della leggenda nera - Valli prova a ripercorrere la storia passata e recente e alcuni grandi nodi legati a questa istituzione vaticana di cui da più parti si invoca una riforma radicale. Proponiamo in anteprima un brano dal capitolo 6 intitolato «Una banca è una banca»

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Ripercorrere la storia dello Ior vuol dire entrare nelle vicende, e soprattutto nelle contraddizioni, che hanno segnato il rapporto tra la Santa Sede e la finanza. Ma, in generale, è mai stata fatta una riflessione sulle relazioni che possono intercorrere tra la sfera economico-finanziaria e quella religiosa?...



“Il Cortile dei Gentili” Catanzaro 20 e 21 aprile - “Etica, religiosità, corresponsabilità”

L'annuncio non basta: la Chiesa deve essere una "spina nel fianco della mafia". Il cardinale Gianfranco Ravasi porta in Calabria il suo "cortile dei gentili" e stavolta il confronto con il mondo dei laici e dei non credenti si concentra sui temi dell'etica, della religiosità, della corresponsabilità. Ma dopo l'esperienza di Palermo, anche nella seconda tappa al Sud Italia del ciclo mondiale di incontri voluto dal Pontificio consiglio per la Cultura, ad emergere sono le discussioni sulla criminalità organizzata. Sabato mattina a Catanzaro il dialogo tra il porporato e i procuratori Giuseppe Pignatone, appena arrivato a Roma dopo l'esperienza a Reggio Calabria, e Michele Prestipino, aggiunto della Dda reggina, parte proprio dalle zone di contiguità tra sacro e criminale. "E' un fenomeno radicato e impastato: forse - ammette Ravasi - la comunità ecclesiale non lo ha combattuto abbastanza, anche in passato"...

Accomuna sia credenti che non credenti nell'impegno di riscattare la propria terra dal dominio della mafia; accomuna sia coscienze religiose che coscienze civili di tanti che credono nella legalità al di là di ogni appartenenza ideologica: ecco perché l’abbiamo sentito più che mai vicino e presente, don Pino Puglisi, negli incontri de “Il Cortile dei Gentili”, che proprio nel segno del dialogo tra voci diverse e della comune responsabilità, sono stati intessuti da mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e postulatore della causa di beatificazione del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia “in odium fidei”, la cui beatificazione avverrà a Palermo il prossimo 25 maggio.

«Solo negli atei sopravvive oggigiorno la passione per il divino»: Gesualdo Bufalino, un altro grande siciliano, così scriveva nel suoMalpensante: lo si può intendere come un monito, per il fedele abitudinario, affidato soltanto a formule dogmatiche, senza lo scavo del comprendere intelligente e vitale. E proprio in questa direzione ermeneutica di ricerca e apertura si sono svolti a Catanzaro gli incontri “Il Cortile dei Gentili”, culminati, il 20 e il 21 aprile scorsi, nell’appuntamento conclusivo alla presenza del cardinale Gianfranco Ravasi.
L'incontro è stato vissuto intensamente in tre momenti (il primo, ospitato nell’aula magna dell’Università “Magna Graecia”; il secondo al Palasport, con i giovani e il dialogo col filosofo Salvatore Natoli; il terzo, in piazza, a Catanzaro) ed è stato moderato dal vaticanista del Tg2, Enzo Romeo: hanno partecipato anche Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Roma, e Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, che sono intervenuti dopo i saluti del rettore dell'università di Catanzaro, Aldo Quattrone. Le relazioni dei magistrati si sono incentrate sulla falsa religiosità dei mafiosi, marcata con altarini e processioni, manifestazione che si possono derubricare a vuota superstizione e a strumentalizzazione del sentimento religioso popolare.
Nella sua splendida Lectio Magistralis, Ravasi si è soffermato sul rapporto tra fede e religione...
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martedì 23 aprile 2013

Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata del 21/04/13

Il Credo nei mosaici di Monreale 
- puntata del 21/04/13 - 


Programma di TV2000 "Il Credo nei mosaici di Monreale", di Sandro Magister e padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese. In dodici puntate come i dodici apostoli, di mezz'ora ciascuna. 

La trama è il "Credo", l'abc della fede cristiana, con le forme, i colori, la luce di quel capolavoro unico al mondo che sono i mosaici di Monreale.

La storica dell'arte Sara Magister ne illustrerà la "lettera" mentre padre Innocenzo ne svelerà lo "spirito", accompagnandoci all'interno stesso del duomo. Un'avventura senza eguali, dai primordi della creazione, all'avvento di Gesù, alla celeste Gerusalemme. Il programma è una produzione Run To Me Film per Tv2000. 

La cura è di Francesca Romana Pozzonelli. La regia dei filmati realizzati nel Duomo di Monreale è di Davide Gambino per la Run To Me Film; la regia di studio è di Edoardo Pacchiarotti per Tv2000.

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Don Sciortino e Giovanni Valentini "Il Vangelo dei media"

Il Vangelo dei media
21 aprile 2013
Teatro Petruzzelli - Bari (BA)

A Cinquant'anni dall'inizio del Concilio Vaticano II la Chiesa è chiamata a nuove sfide per cogliere il "segno dei tempi". In un momento in cui sia la Chiesa che l'Italia attraversano una fase delicata e per molti aspetti critica, Don Sciortino, direttore di "Famiglia Cristiana", si confronta con Giovanni Valentini indicando la strada per un dialogo aperto tra laici e cattolici
Il direttore del settimanale Famiglia Cristiana, a confronto sul palcoscenico del Petruzzelli con l'editorialista di Repubblica, Giovanni Valentini, autore di un libro su morale, fede e ragione
*****
"Se San Paolo vivesse oggi sarebbe un giornalista, così come se Gesù vivesse sarebbe su Facebook". I mezzi di comunicazione, la multimedialità come veicoli di evangelizzazione. Strumenti forti, utili, secondo don Antonio Sciortino, direttore del settimanale Famiglia Cristiana, a confronto sul palcoscenico del Petruzzelli con l'editorialista di Repubblica, Giovanni Valentini, autore di un libro su morale, fede e ragione. Si è aperta con il dialogo su "Il Vangelo dei media" la seconda giornata della Repubblica delle idee, a Bari. 
A passare la palla ai due protagonisti di un'intensa ora di dibattito il giornalista vaticanista Paolo Rodari. Si cerca di trovare un punto, di tracciare una strada comune per un dialogo aperto tra laici e cattolici. E ci prova, da anni ormai, il direttore Sciortino, difendendo la possibilità di essere religiosi e giornalisti al tempo stesso, "le due cose non si contrappongono perché - ha detto a una platea anagraficamente eterogenea - se non comunichi non puoi evangelizzare".

Don Sciortino, direttore di "Famiglia Cristiana", si confronta con Giovanni Valentini nel corso dell'incontro "Il Vangelo dei Media" a "La Repubblica delle Idee" al teatro Petruzzelli di Bari
Sciortino "Se Gesu' vivesse oggi senz'altro sarebbe su Facebook "

I media e il vecchio adagio per cui interessano solo le cattive notizie. 
Sciortino: ''Non è vero che il bene non fa notizia"

Nel corso dell'incontro "Il Vangelo dei Media" a "La Repubblica delle Idee" di Bari, Giovanni Valentini ha ricordato l'ex cardinale di Milano, conosciuto ai tempi in cui il giornalista era caporedattore dell'edizione milanese di Repubblica. "Già negli anni '80 si aprì alla società civile milanese - ha detto Valentini -. Aveva il physique du rôle ma soprattutto la straordinaria capacita di spiegare il Vangelo in modo semplice e potente"
Valentini ricorda Martini: 
''Un attore di Hollywood col dono della parola''


lunedì 22 aprile 2013

Giornata Mondiale della Terra 2013: Il Volto del Cambiamento Climatico

La Giornata della Terra (in inglese Earth Day), è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno il 22 aprile, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera...

Ogni anno il 22 aprile, più di un miliardo di persone partecipano alla Giornata della Terra. In tutto il mondo, le singole persone, le comunità, le organizzazioni e i governi riconoscono il meraviglioso pianeta che chiamiamo casa e decidono di fare delle azioni concrete per proteggerlo.
La giornata della Terra 2013: Il Volto del Cambiamento Climatico...


Le web-iniziative del portale Decrescita Felice Social Network:
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Ecco altre iniziative connesse alla celebrazione di oggi dal sito http://www.earthdayitalia.org/


«Io ci tengo, e tu?» È questo lo slogan che dà il nome alla nuova campagna di sensibilizzazione verso la tutela dell’ ambiente di Earth Day Italia 2013, che ha coinvolto con video messaggi personaggi noti della cultura e dello spettacolo e che ora è aperta anche la gente comune con i video “fai da te”.


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Google ha deciso di ricordare questa giornata e di sensibilizzare a modo suo milioni di utenti in tutto il Mondo con un delizioso Doodle animato e interattivo che mostra un intero ecosistema nel corso di un anno solare, dalla primavera coi fiori che sbocciano e gli animali che si affacciano dalle loro tane fino all’inverno con le cime innevate e gli alberi spogli, passando per il giallo dell’autunno e le foglie cadenti fino all’estate col sole alto in cielo.



Una volta fatto partire il Doodle con un click sul sole potrete limitarvi a godervi l’animazione creata da Google o potrete intervenire direttamente sull’ecosistema costruito intorno all’ormai immancabile scritta, dove la prima G è rappresentata da una siepe fiorita e l’ultima lettera è il tratto finale di un corso d’acqua. Potrete decidere di far piovere, di far fare capolino agli animali, cogliere i fiori o far smettere di piovere e far comparire le lucciole.
Basta un semplice click per dare vita al piccolo ecosistema e scoprire tutti i suoi abitanti, assistere all’avvicendarsi del ciclo giorno-notte, far splendere un caldo sole o dare il via a fitte precipitazioni. La lente (in basso a destra) porta invece come sempre alla pagina dei risultati, dove sono raccolti link e informazioni sull’Earth Day.

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Si prevede che saranno più di un miliardo le persone che oggi, 22 aprile, proclamato dall’ONU Earth Day, (la Giornata della Terra) prenderanno parte a qualche manifestazione per sensibilizzare sulla necessità di intensificare l’attenzione all’ambiente naturale, quest’anno dedicata alla “sfida del cambiamento climatico”...
E i cattolici, in prima fila per educare alla responsabilità, guardano anch’essi con speranza in queste settimane verso papa Francesco. Dopo tutti gli interventi dei suoi predecessori - Giovanni Paolo II aveva parlato di “conversione ecologica” e innumerevoli sono stati gli interventi di Benedetto XVI, il papa più “verde” della storia – papa Bergoglio aveva fatto un chiaro rifermento al creato già in occasione della messa di inizio del suo pontificato...


Omelia di P.Gregorio Battaglia


IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
21.04.2013
Omelia di P.Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana 
di Pozzo di Pozzo di Gotto


... Prendere coscienza di essere amati significa scoprire che qualcuno ci sta chiamando, ci sta coinvolgendo in un itinerario, in un'impresa... ma per conoscere il Signore è necessario che noi impariamo ad ascoltarlo e la pagina del Vangelo, le parole di Gesù ci riportano a questo impegno ad ascoltare qualcuno che ci dice "prendi coscienza che Lui ti sta amando, che sei amato gratuitamente, prima che tu possa formulare un pensiero, prima che tu possa cambiare la tua vita", ma da quel momento la nostra vita acquista un altro aspetto, un altro orizzonte.
Ma perché questo orizzonte diventi radicale e ben strutturato è necessario che impariamo ad ascoltare la voce del Signore... perché di voci ce ne sono tante e noi alle volte pensiamo di ascoltare la Sua voce... ma allora come sintonizzarci con quella voce?... allora saremo noi capaci di questa sensibilità, di questo affinamento del nostro orecchio per cui quella Sua voce l'accogliamo, la percepiamo?... 

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"Il nostro bisogno di verità" Enzo Bianchi e Umberto Galimberti

Il priore di Bose ha partecipato il 20/4/2013 al teatro Petruzzelli di Bari al confronto con Umberto Galimberti su "Il nostro bisogno di verità" nell’ambito di La Repubblica delle idee. 
Pubblichiamo uno stralcio del suo intervento:

“È necessario che chiunque abiti una fede non pensi di possedere la verità, e per giunta assoluta”. Questo scriveva il 24 aprile 2010 Umberto Galimberti nella sempre illuminante rubrica di risposte ai lettori che da ben 17 anni tiene sul settimanale Donna di Repubblica. Concordo con queste parole, nella profonda convinzione che è assolutamente fuori luogo e insensato pensare di possedere la verità. Per l’autentica fede cristiana, infatti, quella consegnataci dalle Scritture e dalla grande Tradizione, la verità è una persona, Gesù Cristo (cf. Gv 14,6), colui che ha narrato Dio (exeghésato: Gv 1,18): è una verità che, come tale, sempre ci precede; una verità che, se mai, ci possiede, ci chiama fuori da noi stessi aprendoci al dialogo con tutti gli uomini e le donne in ricerca. Anche i credenti si avvicinano dunque alla verità in un modo sempre limitato, relativo, provvisorio, in attesa che la verità stessa si manifesti pienamente con la venuta gloriosa del Signore. E nel frattempo, nell’oggi, come cercare insieme la verità, credenti e non credenti?...

Qual è il punto di incontro tra fede e ragione? È l'amore dice il credente. È l'amore conferma il filosofo. «Dio è morto», dice il filosofo. La religione nasce dalla paura della morte. Ma la fede non rassicura, perché non è una certezza, risponde il credente. La fede si conquista giorno per giorno, come la verità... "Il nostro bisogno di verità" è il titolo del dibattito... tra il priore di Bose, Enzo Bianchi e il filosofo Umberto Galimberti

"L’intolleranza è tipica di tutte le religioni monoteiste: se pensi di possedere la verità assoluta non puoi dialogare con gli altri”. Il filosofo Umberto Galimberti si confronta con il priore Enzo Bianchi sul bisogno di verità dell’uomo. “Nessun cristiano ha certezze, è la verità che ci possiede” replica il priore. Modera Giovanni Valentini