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giovedì 20 giugno 2013

20 GIUGNO - GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO - Appello del Papa: i rifugiati hanno bisogno di comprensione e ospitalità

20 GIUGNO - GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

Appello del Papa: i rifugiati hanno bisogno di comprensione e ospitalità
“... Non possiamo essere insensibili verso le famiglie e verso tutti i nostri fratelli e sorelle rifugiati: siamo chiamati ad aiutarli, aprendoci alla comprensione e all’ospitalità. Non manchino in tutto il mondo persone e istituzioni che li assistano: nel loro volto è impresso il volto di Cristo!” (Papa Francesco)

IL NUMERO DI RIFUGIATI E SFOLLATI NEL MONDO AI LIVELLI PIÙ ALTI DA 18 ANNI. 
Nel 2012 il numero di rifugiati e sfollati interni ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 18 anni. È quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale Global Trends - sulle tendenze a livello globale in materia di spostamenti forzati di popolazione - pubblicato oggi dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). 
Lo studio prende in esame le migrazioni forzate avvenute durante il 2012 basandosi su dati prodotti da governi, organizzazioni non governative partner e dalla stessa Agenzia ONU. Mentre alla fine del 2011 – si legge nel rapporto – le persone coinvolte in tali situazioni nel mondo erano 42,5 milioni, un anno dopo erano ben 45,1 milioni. Di queste 15,4 milioni erano i rifugiati, 937mila i richiedenti asilo e 28,8 milioni gli sfollati, persone cioè costrette ad abbandonare le proprie abitazioni ma che sono rimaste all'interno del proprio paese.
Le guerre restano la principale causa alla base della fuga. Il 55% di tutti i rifugiati presi in esame dal rapporto proviene infatti da appena 5 paesi colpiti da conflitti: Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria e Sudan. Importanti nuovi flussi si registrano anche in uscita da Mali, Repubblica Democratica del Congo e dallo stesso Sudan verso Sud Sudan ed Etiopia. 
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Giornata Mondiale del Rifugiato 2013

Migranti, rifugiati, richiedenti asilo:
Il cimitero del Mediterraneo
Il Mediterraneo da culla di civiltà si è trasformato in un cimitero di migliaia di migranti: con questa immagine incisiva padre Giovanni La Manna sj, presidente del Centro Astalli, il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, ha spiegato il senso del colloquio “Il mare unisce, la terra non divida” organizzato il 13 giugno in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana in occasione della Giornata mondiale del rifugiato 2013.
Il Mediterraneo, infatti, nel passato mare che accomunava i popoli dei Paesi che vi si affacciavano, per i migranti che cercano di arrivare in Italia rappresenta adesso una barriera d'acqua minacciosa dalla quale è difficile uscire vivi. “Tutti – ha affermato La Manna – riconoscono il diritto all'asilo politico, ma nessuno si preoccupa di assicurare le condizioni per poter arrivare in Italia ed esercitare questo diritto”.
La proposta del Centro Astalli è quella di creare canali umanitari sicuri per raggiungere il nostro Paese senza diventare schiavi dei trafficanti di esseri umani e “dare opportunità oneste e concrete alle persone che accogliamo” per impedire loro di perdere la speranza di una vita migliore che è il motivo che li ha spinti a lasciare il proprio di Paese.
Manca in Italia un sistema nazionale per l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati unitario, integrato e commisurato ai flussi d'arrivo. Nel 2012 le domande d'asilo presentate in Italia sono state 15.700, meno della metà rispetto all'anno precedente e un numero molto basso, anche in termini assoluti, rispetto a quelli registrati nei principali paesi europei. Tuttavia il totale dei pasti distribuiti dalla mensa di via degli Astalli – oltre 115 mila, con una media giornaliera di oltre 400 unità – è rimasto quasi invariato rispetto al 2011. Un dato che segnala, per gli operatori del Servizio per i rifugiati, l'incapacità del sistema italiano di dare risposte anche ai bisogni più immediati. ....
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