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sabato 15 giugno 2013

Immigrazione realtà comune - CIE scandalo italiano

Riformare i Cie e rivedere tutta la normativa sull’immigrazione alla luce dell’inclusione. 
Per monsignor Giancarlo Perego, direttore della Migrantes, le analisi dei ricercatori colpiscono per vari aspetti.

«Anzitutto perché i rimpatri sono stati pochi e poi perché le sanatorie dimostrano che i numeri degli irregolari presenti sul territorio sono sempre alti e le espulsioni e i rimpatri sono stati pochi, nemmeno 80 mila a fronte di un miliardo e 600 milioni di spesa pubblica. Quindi la gestione dell’immigrazione solo attraverso politiche securitarie si è rivelata troppo costosa e in defintiva fallimentare. Occorre davvero cambiare rotta, bisogna ragionare in termini di accoglienza e inclusione degli immigrati: forse ci costerebbe meno e sarebbe più produttivo. Ritorno a quelle che furono le conclusioni della Commissione De Mistura nel 2007, cambiare la legge Bossi-Fini. Mi pare che oggi ci sia maggiore serenità e questi tempi di crisi paradossalmente possono aiutare la politica a rivedere l’intero sistema dell’immigrazione evitando questi sprechi. Serve una riforma». 

MIGRANTI AL CONFINE TRA USA E MESSICO
«Siamo di fronte a un bivio. Possiamo andare avanti su una strada che implica un sistema migratorio che non rispetta il diritto e la causa dei diritti umani, oppure possiamo creare una strada diversa che onori entrambi questi principi».
Con queste parole l’arcivescovo di Los Angeles José Horacio Gomez, presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, si rivolge ai membri del Congresso in una lettera-appello inviata alla vigilia dell’inizio del dibattito al Senato sulla riforma dell’immigrazione. Tema molto sentito dai cattolici Usa dove è numericamente sempre più significativa la presenza dei latinos nelle comunità. Lo stesso Gomez - chiamato nel 2011 da Benedetto XVI a guidare una delle maggiori arcidiocesi americane - è un presule nato a Monterrey, in Messico. Si stima siano oltre 11 milioni gli immigrati illegali negli Stati Uniti; per loro il provvedimento che arriva ora in discussione in aula ora prevede un lungo percorso verso il riconoscimento della cittadinanza...

La Grande Recessione ha cambiato la geografia dell'immigrazione: molti Paesi hanno vissuto una costante e netta discesa dei livelli di immigrati permanenti in quattro anni, dal 2007 al 2011: in Italia siamo a -44% rispetto al 2007; in Spagna e Grecia a -50%, in Iralnda a -77 per cento. Hanno registrato per contro incrementi a doppia cifra la Germania (25%), l'Australia (14), la Francia (15), l'Olanda (31), il Belgio (52), la Norvegia (38), la Danimarca (36). 

Il quotidiano 'Herald Tribune' (versione europea del 'New York Times') dedica la sua prima pagina ai centri di detenzione per migranti nel nostro Paese. Carceri di massima sicurezza, con guardie in tenuta antisommossa e detenuti allo stremo che non hanno mai commesso alcun reato: «Strutture inumane, inefficaci e costose»