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domenica 14 luglio 2013

14 luglio 2013 Domenica del Mare - messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

Riprendiamo di seguito il messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in vista della Domenica del Mare 2013, in programma il 14 luglio.
La celebrazione ricorre ogni anno la seconda domenica di luglio e costituisce un momento di ricordo, di preghiera e anche di festa per ringraziare la gente di mare per il servizio che rende alla comunità internazionale. 

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“Questo mondo del mare, nel continuo peregrinare di persone, oggi deve tenere conto dei complessi effetti della globalizzazione e, purtroppo, si trova a dover affrontare anche situazioni di ingiustizia, specialmente quando gli equipaggi sono soggetti a restrizioni per scendere a terra, quando vengono abbandonati insieme alle imbarcazioni su cui lavorano, quando cadono sotto la minaccia della pirateria marittima o subiscono i danni della pesca illegale. La vulnerabilità dei marittimi, pescatori e naviganti, deve rendere ancora più attenta la sollecitudine della Chiesa e stimolare la materna cura che, attraverso di voi, manifesta a tutti coloro che incontrate nei porti o sulle navi, o assistete a bordo nei lunghi mesi d’imbarco”.
Con queste parole Papa Benedetto XVI si è rivolto ai partecipanti al XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare, svoltosi in Vaticano dal 19 al 23 novembre 2012. È un dato di fatto che, per oltre 90 anni, la Chiesa cattolica, attraverso l’Opera dell’Apostolato del Mare, con una rete di cappellani e volontari presenti in oltre 260 porti del mondo, ha mostrato la sua cura materna apportando benessere spirituale e materiale ai marittimi, ai pescatori e alle loro famiglie.
Nel celebrare la Domenica del Mare, vogliamo invitare tutti i membri delle nostre comunità cristiane a prendere coscienza e a riconoscere il lavoro di quasi un milione e mezzo di marittimi che navigano a bordo di una flotta mondiale globalizzata, composta di 100.000 navi che trasportano il 90 per cento dei prodotti manifatturieri. Molto spesso, non ci rendiamo conto che la maggior parte degli oggetti che usiamo quotidianamente sono stati trasportati dalle navi che solcano gli oceani. Equipaggi multinazionali vivono difficili condizioni di vita e di lavoro a bordo, trascorrono mesi interi lontani dai propri cari, a volte sono abbandonati in porti stranieri senza salario, cadono vittime della criminalizzazione e devono sopportare catastrofi naturali (tempeste, tifoni, ecc.) e umane (pirati, naufragi, ecc.).
Ora un faro di speranza risplende nella notte oscura delle difficoltà e dei problemi che i marittimi incontrano...

Per approfondire leggi : APOSTOLATUS MARIS BULLETIN (N. 115/2013/II) (pdf)