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martedì 2 luglio 2013

IOR E SCANDALI- "DIO E MAMMONA" di Santino Coppolino


IOR E SCANDALI

Scarano: case e conti all'estero

"Possiede case, box per auto, partecipazioni societarie. Ma monsignor Nunzio Scarano ha soprattutto accesso a svariati conti correnti aperti presso lo Ior e altre banche. Muove centinaia di migliaia di euro attraverso operazioni immobiliari e finanziarie, gestisce i fondi provenienti dalla beneficenza facendoli confluire nelle proprie disponibilità. ..."
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«Così il prelato usava lo Ior» di Fiorenza Sarzanini

Paolo Cipriani e il suo vice hanno rassegnato le dimissioni. Sono indagati per violazione delle norme anti-riciclaggio dal 2010. Massimo Tulli intercettato con il monsignor Nunzio Scarano, arrestato per corruzione
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Cosa c'è dietro le dimissioni dei vertici dello Ior


DIO E MAMMONA

di Santino Coppolino

"Nessuno può servire due padroni, perchè o odierà l'uno e amerà l'altrooppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire. Dio e mammona...cercate invece,anzitutto, il Regno di Dio e la sua giustizia". (Mt 6,24.33)

Mammona è una parola di origine aramaica che designa la ricchezza, gli averi, ciò che si possiede e, paradossalmente, ha la stessa radice del termine AMEN ed EMUNA' che fanno riferimento alla FEDE e indicano ciò che è stabile, solido, qualcosa su cui ci si può appoggiare, di cui ci si può fidare.
Gesù ci avverte che l'uso che noi facciamo dei beni della terra, di ciò che ci serve per vivere, è profondamente diabolico; Egli ci grida con tutte le sue forze e con tutta la sua vita che il danaro è uno strumento per gli altri, per farsi degli amici. Ma invece di usarlo per farci degli amici, l'egoismo ci porta a farci amici del denaro divenendone così suoi servi, quindi anzichè servircene lo serviamo. L'insegnamento di Gesù sulla necessità di fare della propria vita  un dono generoso d'amore, condividendo non solo quel che si è, ma anche quel che si ha, è disatteso proprio da coloro che diciamo di seguirlo e servirlo, come purtroppo stiamo constatando in questi giorni a causa degli scandali che stanno scuotendo la Chiesa, proprio a causa, principalmente, di tanti uomini di chiesa. 
Sono proprio le persone religiose, quelle che pretendono di servire Dio (e i propri interessi), che giungono ad usare il Nome di Dio per il proprio lucro, come un tempo gli scribi che, col pretesto delle preghiere, "divorano le case delle vedove"(Mc 12,40).
Su questo Gesù è molto chiaro: la fede nel Padre non si misura dagli ortodossi attestati di fedeltà alla dottrina, e nemmeno dal rispetto di regole religiose nè dall'osservanza di precetti liturgici e quant'altro, ma dalla capacità di condividere, di spezzare per i fratelli ciò che si è e ciò che si ha, di essere generosi nel donarsi e nel donarsi senza calcolo. Coloro che fanno dell'ammasso, dell'accumulo, della speculazione la loro ragione di vita, quanti agiscono per loro esclusiva convenienza, costoro non credono nel Dio di Gesù, nel Dio che è pura gratuità, ma credono nel suo rivale -MAMMONA- perchè pensano di assicurarsi l'esistenza
attraverso l'accumulo delle ricchezze, ricchezze che Dio vuole siano condivise. 
Gesù sa bene che l'accumulo dei beni della terra genera la morte di quanti non possiedono nulla, come la manna nel deserto che non poteva essere accumulata altrimenti imputridiva e faceva i vermi. (Es 16,17-21)
Egli ci avverte che la bramosia di possesso è la causa prima dell'inquietudine e dell'ansia che divora la nostra vita e come la ruggine e le tarme, consumano e divorano i tesori ammassati. E' nel rapporto che si ha con i beni che si gioca la vita dell'uomo e Gesù ci offre una alternativa: per Lui si possiede realmente solo ciò che si dona, si moltiplica solo ciò che si con-divide, la ricchezza autentica è soltanto quella che si è donata a chi non ha, e il bene fatto è l'unico bagaglio che l'uomo porta con se entrando nella Vita. (Ap 14,13)
Shalom