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giovedì 22 agosto 2013

LUMEN FIDEI - il commento di Bruno Forte: "Luce della fede, ragione e ricerca"


La “Lumen fidei”
Luce della fede, ragione e ricerca

di mons. Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto

La prima lettera enciclica di Papa Francesco, dedicata al tema della fede, s’intitola Lumen fidei, “la luce della fede” (datata 29 Giugno 2013). L’Enciclica è indirizzata “ai vescovi, ai presbiteri, ai diaconi, alle persone consacrate e a tutti i fedeli laici”. Colpisce nell’indicazione dei destinatari la mancanza di un’espressione che si trovava ad esempio nell’intestazione della Caritas in veritate di Benedetto XVI e in altre lettere (anche se non nella due precedenti encicliche del Papa emerito): “e a tutti gli uomini di buona volontà”. Quest’assenza non sta a indicare una chiusura nei confronti di coloro che non hanno il dono della fede, ma vuol evidenziare onestamente che un discorso sulla fede è comprensibile e fecondo solo se di essa si ha una qualche esperienza, in forma di vissuto credente o almeno di desiderio e di ricerca. Al tempo stesso, l’assenza indica il rispetto e la delicatezza che Papa Francesco mostra nei confronti di quanti non credono e ai quali la fede può essere solo proposta, mai imposta. A credere s’impara credendo, nell’esercizio pieno della libertà e nel rischio dell’amore! Il Dio della fede non è l’oggetto di una dimostrazione matematica o di una prova scientifica legata a ciò che si vede: nell’atto di credere, il “cogito ergo sum” di René Descartes - “penso, dunque sono” - cede il posto al “cogitor ergo sum” - “sono pensato, dunque sono” - e ancor più all’ “amor, ergo sum” - “ci sono, perché sono amato”. Quando si parla di fede bisogna capovolgere l’ordine consueto della ricerca: l’oggetto deve divenire soggetto e il soggetto deve accettare di lasciarsi interrogare, sfidare, turbare, dalla sovranità e dalla trascendenza dell’Oggetto puro (come lo chiamava il grande teologo evangelico Karl Barth), che è il Dio vivente.
La fede - esordisce l’Enciclica - è luce: “Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perché viene a noi da Cristo risorto, stella mattutina che non tramonta” (n. 1).
Non si tratta, dunque, di una luce di questo mondo, paragonabile al sole che illumina ogni cosa, ma non arriva a scrutare le profondità dei cuori e gli abissi misteriosi del reale: la luce della fede viene da altrove, dall’alto di Dio, che nel Suo Figlio incarnato è venuto a illuminare le nostre tenebre perché - raggiunti da questo “lumen” - gli uomini vedessero oltre il buio della morte e aprissero così il cuore alla speranza dell’eternità, non come vaga attesa, ma come sicura promessa...
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Leggi anche l'intervista all'Arcivescovo di Franca Giansoldati sulla prima enciclica di papa Francesco "Lumen Fidei" (pdf)