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martedì 29 ottobre 2013

Francesco "riformatore" di Giancarla Codrignani



Francesco "riformatore"
di 
Giancarla Codrignani



Non c'è professore di storia che, trattando la Riforma luterana, non abbia evocato il danno subito dall'Italia per non aver avuto parte al fenomeno che ha agitato la Germania e il Nord Europa. Il quinto centenario è in dirittura d'arrivo e avremo modo di riparlare della questione. 
Intanto solo una fantasia: volete vedere che ci arriveremo "riformati" anche noi? 
Lutero era un monaco agostiniano di vocazione adulta, prete, teologo: inviato a Roma, si dice che, in onore ai martiri che l'avevano bagnata con il loro sangue, si inginocchiasse entrando nella città, per come la immaginava lui, santa. Si accorse dello stile di vita del clero romano e se ne scandalizzò. Poco dopo (Lutero era tornato in Germania) Leone X deliberò la concessione dell'indulgenza a chi andasse pellegrino a Roma e, confessato e comunicato, devolvesse un'offerta per la costruzione di san Pietro. I dubbi di Lutero diventarono 95 tesi teologiche che inchiodò sulle porte del duomo di Wittemberg con le note conseguenze. Anche se l'intento del cattolico Lutero era la denuncia, non necessariamente lo scisma. 
In questi ultimi anni non solo in Italia si sono diffuse pubblicazioni che preconizzavano lo "scisma silenzioso" interno alla Chiesa, fatto di secolarizzazione, di abbandoni crescenti, di cattolici (e cattoliche) non più praticanti, di disobbedienti alle norme ecclesiastiche sulla morale sessuale. Era la conseguenza deleteria dell'aver tarpato le al Vaticano II. 
Repentinamente lo Spirito Santo ha portato al soglio papa Francesco: prima che la barca di Pietro imbarcasse altra acqua e andasse a fondo, il papa gesuita ha promosso una voglia di Riforma, inchiodandola per ora metaforicamente alle interviste. Se nel 1517 Papa, cardinali e curia avessero avuto lo stesso coraggio, il Concilio di Trento sarebbe stato diversamente famoso e ci saremmo risparmiati la Controriforma e qualche rogo. 
Il nuovo Papa e Vescovo di Roma - in una situazione inedita per la presenza del papa dimessosi - ha toccato quasi tutti i temi bisognosi di innovazione: manca solo un intervento sul celibato obbligatorio da cancellare, sull'ordinariato militare da sopprimere restituendo i relativi stipendi allo Stato italiano e sulle donne...

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