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domenica 20 ottobre 2013

Omelia di don Angelo Casati nella 29ª Domenica del Tempo Ordinario



Omelia di don Angelo Casati 
nella 29ª Domenica del Tempo Ordinario

Anno C - 20 ottobre 2013


Es 17,8-13a 
Sal 120
2Tm 3,14-4,2 
Lc 18,1-8

A che cosa mira questa parabola è già detto esplicitamente nella nota che la introduce: "diceva loro una parabola per mostrare che essi dovevano pregare sempre e non stancarsi". Pregare sempre in ogni momento, in ogni situazione: sono i due significati della parola greca "pa,ntote" (pântote). E non stancarsi. Dunque il pericolo che qui Gesù vuole sottolineare è quello della stanchezza. Di quale stanchezza si parla? Della stanchezza del "grido che non ha risposta".

E' la stanchezza che avrebbe potuto prendere la vedova del Vangelo che andava dal giudice e gli diceva "Fammi giustizia" e il giudice non ascoltava, non faceva giustizia. La vedova della parabola - voi lo sapete -fa parte di quella categoria biblica che identifica coloro che sono senza difesa -la vedova, l'orfano, il povero-: non hanno un marito che le difende, non hanno un padre che li difende, non hanno i soldi che li difendono.Dovrebbe difenderli la legge, dovrebbe difenderli il giudice. Lui dovrebbe ascoltare il grido dei senza difesa, lui dovrebbe ascoltare la richiesta di giustizia. Se il giudice non interviene, allora a ingiustizia si aggiunge ingiustizia e già è grave che a un povero, a un orfano, a una vedova, a un debole sia stato fatto ingiustizia. Già è grave.

Ma se il giudice non interviene allora diventa causa del perpetuarsi di una situazione di ingiustizia: è come se il giudice non la interrompesse. Mi sembra di capire che Gesù narrandoci del giudice ingiusto, che alla fine però -dopo aver temporeggiato- interviene, voglia sostenere la nostra speranza e la nostra resistenza a pregare. Se interviene un giudice ingiusto, pressato dall'intervento della vedova, volete che non intervenga Dio, pressato dalla nostra preghiera? Questo sembra essere il messaggio centrale della parabola.

Io mi chiedo però se, sotto l'immagine, non possa essere sotteso anche un altro messaggio forse più inquietante: quello -se così si può dire- del ritardo di Dio. Perché devi insistere nella preghiera e non stancarti?....

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