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sabato 2 novembre 2013

Filippo Gagliardi: storie di "ordinaria" santità

«Quando mi hanno detto quello che stava succedendo, non ci potevo credere. Non ci credevo. Ma sai il bello? Io non ci ho creduto finché non ti ho visto al funerale. Non potevo credere che una persona come te, forte, sempre allegra, pronta ad ascoltarti, sempre a chiederti "come stai?" (maledetta frase) non c’era più. No. Adesso è strano entrare nel salone dell’oratorio e vedere la tua foto. Prima vedevo te. So che ci sei. Ci sei sempre stato, ci sei e ci sarai sempre. Forse non te l’ho mai detto, ma... grazie». Francesca ha 18 anni ed è una delle animatrici dell’oratorio di Intra che l’anno scorso erano "tutorate" da Filippo. Ha scritto questo messaggio due giorni fa, su Facebook, tirando fuori quello che finora non gli aveva detto.
Filippo Gagliardi è morto l’11 settembre, un tumore fulminante l’ha portato via in meno di un mese. Era una persona normalissima, un ingegnere trentenne che viveva la sua fede nel quotidiano, radicato in una comunità, all’oratorio Circolo San Vittore di Intra, sponda piemontese del Lago Maggiore. Lì aveva scelto di impegnarsi come "sentinella del mattino" e di sposare Anna, con cui fin da bambino aveva giocato su quel campetto che ora porterà il suo nome. È morto mentre stava diventando padre. A fine dicembre verrà battezzato Luca Filippo, nato il 6 ottobre. Anna, durante il lungo travaglio, si è affidata proprio al suo Filippo: «Istanti di terrore di perdere quanto di più bello e prezioso avessi. Mi sono detta: "Voglio essere come Fil e affrontare qualunque cosa affidandomi al Signore", e ho pregato Lui ma anche te affidando la preziosa vita del nostro cucciolo, e ripetendo, come hai fatto tu: "Il Signore è la mia forza, in Lui confido, non ho timor"».
La vita di Filippo non ha niente di straordinario, ma è proprio questo ad aver gettato luce su una vicenda che da due mesi non smette di scuotere i tanti che l’hanno conosciuto, e anche chi di lui non sapeva quasi nulla...

Per saperne di più

Troppo piccola la Basilica di San Vittore per contenere tutti gli amici di Filippo; la sua scomparsa ha destato profonda commozione a Verbania dove l’ingegnere trentenne era davvero amato dai più grandi ai più piccoli. Si proprio a loro aveva dato tanto, contribuendo a renderli gli adulti del domani grazie al suo impegno da educatore presso l’oratorio San Vittore.



E' la mia 39° festa dei Santi quella di questo anno! Ma lo devo riconoscere: quest'anno è tutto diverso! Lo è per lo sconvolgimento dell'11 settembre ... non 2001, ma 2013! Da piccolo mi hanno insegnato (o forse avevo capito io) che i Santi erano uomini e donne perfetti, doc, con l'aureola insomma! E mi affascinavano molto! Da giovane mi era molto piaciuto l'invito dell'allora Vescovo di Novara, mons. Renato Corti, a tenersi tra gli amici qualche santo e ho iniziato a divorare qualche libro o libretto che parlasse di loro. E il fascino cresceva! Poi sono diventato prete e un po' il poco tempo, un po' con il rischio del mestiere, li ho messi un po' da parte per andare all'essenziale, a Gesù (così almeno credevo) ... e la luce, forse, l'ho persa io! Poi è arrivato l'11 settembre e i santi non li ho più pensati nè con l'aureola nè sui libretti, ma straordinariamente e meravigliosamente accanto a me, sulla mia strada, con la grazia di poter fare un po' di cammino con loro! I santi non appartengono a Marte, ma alla terra e al cielo! E sono incredibilmente 'normali', uomini e donne che hanno vissuto senza maschere, pieni di passione per Gesù e per i fratelli, perché erano certi che «la fede non abita nel buio, ed è luce per le nostre tenebre» (come ci ha ricordato Papa Francesco nella sua prima enciclica sulla fede). Grazie Pippo, allora! Grazie davvero! Mi hai ridato il gusto per le cose belle, vere, buone e giuste :-) Non sciupiamo amici del Circolo e chiunque lo abbia conosciuto in vita o in morte, tanta semplice e straordinaria grazia! Solo 2 righe, ma una festa intensa :-)
(il ricordo/testimonianza di don Fabrizio Corno su Facebook