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domenica 17 novembre 2013

Nel giorno del 59° compleanno di Padre Paolo Dall’Oglio, ancora nelle mani dei suoi rapitori in Siria: "Il Padre che fa luce nell'inferno siriano" di Enzo Bianchi


Il Padre che fa luce nell'inferno siriano
di Enzo Bianchi

Un tweet in francese – «Papa Francesco: i siriani hanno bisogno del suo sostegno per ottenere la libertà. Firmate qui la petizione» – un altro paio di messaggi per denunciare la propaganda proregime siriano di certi ambienti cristiani, poi più nulla. Dopo il 25 luglio non si hanno più notizie di padre Paolo Dall’Oglio, gesuita italiano presente da più di 30 anni in Siria, fondatore di una comunità insediata nel ricostruito monastero di Mar Musa, espulso nel 2012 dal governo di Bashar al-Asad per il suo sostegno all’opposizione. Rapito dopo essere rientrato clandestinamente in Siria per tentare una mediazione e ottenere la liberazione di altri religiosi ostaggi? Ma da chi? E che ne è di lui? 
Un silenzio angosciante avvolge la sua vita – domani (ndr. 17/11/2013) è il suo 59° compleanno... – così come l’ignavia di troppi sta avvolgendo il dramma siriano, così come lampi di notizie contraddittorie illuminano la sorte di due vescovi cristiani e di altri ostaggi, per poi far ripiombare nel buio più tetro le vicende di un intero popolo martoriato.
Vale allora la pena di leggere Collera e luce. Un prete nella rivoluzione siriana (EMI, pp. 171, € 12,90), il libro che p. Dall’Oglio ha scritto con l’amica giornalista francese Églantine Gabaix-Hialé, la cui versione italiana, con apposita postfazione dello stesso Dall’Oglio, risulta «finita di stampare nel mese di agosto 2013», cioè quando il suo autore era appena scomparso. È un libro che, come il precedente Innamorato dell’islam, credente in Gesù, ci parla di un popolo, di passione per il dialogo, di sete di libertà, di rabbia di indignazione, ma anche e proprio per questo, di lotta per la giustizia, di attesa di luce, di speranza che non muore.
Padre Paolo non cerca il consenso universale, non persegue compromessi, non si lascia moderare dalla prudenza di questo mondo: parla e scrive per scuotere coscienze, perché il mondo sappia cosa sta succedendo, capisca un po’ di più il dramma di una lotta per la libertà che finisce soffocata nel sangue e nell’indifferenza...

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Ecco un estratto di “Collera e Luce” il libro scritto dal prete gesuita, ancora nelle mani dei suoi rapitori in Siria e dalla giornalista francese Églantine Gabaix-Hialé.