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venerdì 21 febbraio 2014

LA TEOLOGIA SAPIENZA DELL’AMORE di Bruno Forte


LA TEOLOGIA SAPIENZA DELL’AMORE
prolusione di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto 
  - Anno Accademico al “Seraphicum”, Roma, 11 Gennaio 2014 -

"La teologia cristiana può definirsi la coscienza riflessa della fede nell’incarnazione del Figlio di Dio e del suo significato per gli uomini e, in quanto tale, il pensiero dell’incontro fra l’esodo della condizione umana e l’avvento del Dio vivente nella Sua rivelazione storica, così come la fede della Chiesa la riconosce e la confessa. In tal modo, mentre è chiamata ad accostare la vicenda umana in tutta la complessità dei suoi aspetti, la teologia la interpreta e l’orienta alla luce della Parola di Dio, venuta ad abitare nelle parole degli uomini. Proprio così, la riflessione della fede abbraccia col suo sguardo l’intero cammino del tempo e la vastità dell’esperienza umana: essa, scrive San Bonaventura nella stupenda sintesi teologica che è il Breviloquium, “parte da ciò che è primo, il Principio di tutto, e giunge a ciò che è ultimo, il premio eterno… Perciò essa è sapienza perfetta, perché comincia dalla causa suprema di tutto ciò che è causato… e vi ritorna come al fine cui tendono i desideri di tutte le creature”. Di bellezza in bellezza, la sapienza teologica contempla ogni cosa in rapporto allo splendore del Creatore e alla profondità del Suo amore infinito: “Come una scala, si appoggia sulla terra, ma con la cima giunge al cielo… Grande è la bellezza di ciò che gli uomini hanno edificato, più grande ancora è la bellezza della Chiesa adorna di santi carismi, massima quella della superiore Gerusalemme, infinita quella della santissima Trinità divina”. La contemplazione mistica del Cantico delle creature di Francesco appare qui trasposta nella riflessione speculativa del Teologo, che non si ferma all’aristocratico “amore della sapienza”, riservato a pochi - quale può essere la filosofia -, ma si apre alla “sapienza dell’amore”, donata da Dio al Suo popolo pellegrino nel tempo come pegno e promessa della comunione eterna con Lui.
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Un frammento della prolusione di mons. Bruno Forte 
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