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martedì 4 febbraio 2014

Le tre qualità del buon politico di Bruno Forte


Le tre qualità del buon politico
di mons. Bruno Forte
arcivescovo di Chieti-Vasto


Il tema ci interessa tutti, per le ricadute che ha sulla vita politica e sociale del Paese. Intervengo, perciò, su di esso, non perché abbia specifiche competenze in materia, ma per la vicinanza che il servizio pastorale mi consente di avere con la gente e per la possibilità conseguente di offrire risposte alquanto affidabili a questioni come questa: che cosa il cittadino comune si aspetta dalla futura regolamentazione dell'elezione dei suoi rappresentanti e da un possibile, nuovo assetto istituzionale dello Stato? L'ascolto di tantissime realtà, a cominciare da famiglie e lavoratori, da giovani e anziani, fino ad aziende, organismi istituzionali e associazioni, mi consente di dire che - a parte il bisogno di stabilità, purtroppo sempre soggetto ai possibili "cambi di casacca"! - sono tre le attese più diffuse e a mio avviso più che legittime: la prima è che la nuova legge elettorale assicuri un'effettiva rappresentanza in Parlamento delle istanze del territorio e dei problemi reali della gente; la seconda è che i costi della politica - pagati da tutti - siano vigorosamente ridimensionati, grazie a un'operazione analoga a quello che nelle famiglie ha voluto dire lo "stringere la cinghia" di fronte ai problemi posti dalla crisi in atto; la terza è che chi si mette in politica, candidandosi a rappresentare il popolo, abbia un'elevata tensione morale e intenda perciò servire il bene comune e non servirsi dei privilegi della "casta".
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Oso qui augurare a chiunque vorrà impegnarsi nell'agone politico di essersi a lungo formato a un'esigente disciplina morale e a una forte tensione spirituale. C'è un Salmo che dice: "Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, sulla città, invano veglia la sentinella" (127, 1). Con immagini vive e concrete, questa parola del Grande Codice, che è la Bibbia, ci ricorda l'urgenza di verificare continuamente le nostre azioni su una misura alta e definitiva, qual è quella legata al fondamento trascendente della vita e della storia. Il Salmo suggerisce al tempo stesso di non presumere delle sole forze umane, invitando implicitamente all'umiltà e all'invocazione.
Non sarà allora inopportuno ricordare che la nuova generazione di politici di cui il Paese ha bisogno dovrà coniugare queste tre qualità: continuo impegno di discernimento morale, umiltà nel mettersi in gioco e interiore disponibilità a un più alto giudizio, a un più grande amore. Desiderarlo apparirà ad alcuni un sogno ad occhi aperti, ma è anche l'augurio migliore che si possa fare al destino comune di tutti.