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giovedì 20 marzo 2014

"L’estasi di Pietro e una Chiesa aperta" di Silvano Fausti



"L’estasi di Pietro 
e una Chiesa aperta" 

di Silvano Fausti


Gesuita, biblista e scrittore


«Alzati, Pietro, immola e mangia» (leggi Atti 10,9-23)

Nelle sue visite apostoliche, tardive e rare, Pietro alloggia dove capita. Ora è a Giaffa, presso Simone il conciatore, con casa su mare aperto. È facilmente reperibile. Il suo «profumo», per Dio più adorabile di ogni incenso, è odorabile da ogni naso pagano e cristiano. 
La triplice visione di Pietro, che segue l’annuncio a Cornelio, è necessaria. Diversamente il capo degli apostoli mai sarebbe andato da un pagano. Né mai avrebbe capito il cristianesimo! Dio è all’azione dove non sospettiamo. Amore di madre/padre verso i suoi figli, egli è presente dove c’è maggior bisogno. Attraverso i lontani chiama noi vicini a capire chi è lui e chi siamo noi. Gesù, il Figlio che conosce l’amore del Padre, è venuto a salvare tutti, cominciando dagli esclusi.

La Chiesa non è autocentrata: non chiama gli uomini a entrare, ma è chiamata a uscire verso tutti. Non sono gli altri ad adattarsi a noi, ma noi a loro. La Chiesa non è un ovile, dove si chiudono le pecore per mungerle, tosarle e destinarle al «sacro macello». Gesù le tira fuori da tutti i recinti religiosi. E sono tanti! Ne fa un gregge che conduce ai pascoli della vita. E la vita dell’uomo è la libertà dei figli di Dio. Lui è pastore perché Agnello che espone, dispone e depone la propria vita per le pecore (cfr Gv 10,1ss). Anche Pietro imparerà a pascere il gregge con lo stesso amore che il suo Signore ha avuto per lui (Gv21,15ss).

Pietro, affamato, va in estasi. È «fuori di sé» come Adamo quando da lui nasce Eva, come Abramo quando si allea con Dio (Gen 2,21; 15,12). Vede un vaso, come una tovaglia, che contiene ogni creatura. È l’utero materno di Dio: da lì tutto nasce e lì tutto si alimenta e vive. Scende dal cielo ed è assunto in cielo, come Gesù. L’universo è creato per mezzo del Figlio, in vista di lui e in lui (Col 1,15ss), vita di tutto ciò che esiste (Gv 1,3b-4a).
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