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martedì 18 marzo 2014

"Luce e coraggio" - Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano

18 marzo 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m. 


Papa Francesco:
"prendersi cura, segno del vero credente"

Il cristiano che pensa di potersi salvare da solo «è un ipocrita», un «cristiano truccato». La quaresima è il tempo opportuno per cambiare vita e per avvicinarsi a Gesù chiedendo perdono, pentiti e pronti a testimoniare la sua luce prendendosi cura dei bisognosi. Una nuova riflessione quaresimale è stata proposta questa mattina, martedì 18 marzo, da Papa Francesco nella messa celebrata a Santa Marta.

«Questo della quaresima — ha infatti introdotto l’omelia — è un tempo per avvicinarci di più al Signore». Del resto, ha spiegato, lo dice la parola stessa, poichè quaresima significa conversione. E proprio con un invito alla conversione, ha notato riferendosi al brano di Isaia (1,10.16-20), «comincia la prima lettura di oggi. Il Signore infatti chiama alla conversione; e curiosamente chiama due città peccatrici», Sodoma e Gomorra, alle quali rivolge l’invito: «Convertitevi, cambiate vita, avvicinatevi al Signore». Questo, ha spiegato, «è l’invito della quaresima: sono quaranta giorni per avvicinarsi al Signore, per essere più vicini a lui. Perchè tutti noi abbiamo bisogno di cambiare la vita». Ed è inutile dire: «Ma padre, io non sono tanto peccatore...», perchè «tutti abbiamo dentro qualche cosa e se guardiamo nella nostra anima troveremo qualche cosa che non va bene, tutti».
La quaresima dunque «ci invita ad aggiustare, a sistemare la nostra vita» ha precisato il Pontefice. Ed è proprio questo che ci consente di avvicinarci al Signore. Ed è pronto a perdonare.
...
Dunque la quaresima serve per «cambiare la nostra vita, per aggiustare la vita, per avvicinarsi al Signore». Mentre l’ipocrisia è «il segno che noi siamo lontani dal Signore». L’ipocrita «si salva da se stesso, almeno così pensa» ha proseguito il Santo Padre; mentre il segno che ci siamo avvicinati al Signore con spirito di penitenza we di perdono «è che noi ci prendiamo cura dei fratelli bisognosi». Da qui la conclusione: «Il Signore ci dia a tutti luce e coraggio: luce per conoscere cosa succede dentro di noi e coraggio per convertirci, per avvicinarci al Signore. È bello essere vicini al Signore».


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