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sabato 26 aprile 2014

Roncalli-Wojtyla, affinità elettive - I due volti del pontificato di Papa Francesco.


Dall'apertura al mondo ebraico, alla scelta di viaggiare; dalle visite a carceri e ospedali all'allargamento del collegio cardinalizio. I gesti e i simboli che hanno accomunato Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, fino alla canonizzazione del prossimo 27 aprile


Il primo Papa che andò spontaneamente incontro ad un gruppo di ebrei romani e che salvò, da nunzio apostolico in Bulgaria, centinaia di ebrei destinati ai campi di concentramento nazisti? Giovanni XXIII. Il papa che fece il primo viaggio in treno uscendo dai confini laziali per andare a Loreto e ad Assisi, dando di fatto il via ai viaggi apostolici dei pontefici moderni? Giovanni XXIII. Il primo papa che appena eletto visitò un ospedale e un carcere? Giovanni XXIII. Il primo papa che dette il via alle visite domenicali alle parrocchie romane e che nominò il primo cardinale africano? Ancora Giovanni XXIII. Piccoli e grandi gesti compiuti da Angelo Giuseppe Roncalli nel suo brevissimo pontificato (1958-1963) che, in gran parte, saranno rilanciati anche dalle scelte pastorali di Karol Wojtyla durante i suoi 27 anni al timone della Barca di Pietro. Come dire, affinità elettive tra i due papi prossimi santi, pur essendo stati eletti con 20 anni di differenza l'uno dall'altro (nel 1958 Roncalli, a 78 anni; nel 1978 Wojtyla, 58enne) e universalmente riconosciuti protagonisti del rinnovamento della Chiesa in epoche e contesti diversi. C'è, in sostanza, tra i due un filo di collegamento nei gesti e nelle scelte, ricco di aneddoti e di episodi pubblici e privati, di "fuori programma" e di iniziative pastorali che li avvicinarono alla gente comune più dei loro predecessori.
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Due neo santi - Roncalli e Wojtyla - uniti, dunque, da una lunga serie di aneddoti e scelte personali, da piccole e grandi intuizioni di governo della Chiesa, da sensibilità pastorali in totale sintonia pur avendo caratteri e formazioni culturali differenti, tanto da aver plasmato due pontificati in sostanziale continuità anche a tanti anni di distanza l'uno dall'altro. E, certamente anche per questo, papa Francesco ora li santifica insieme. 

... Bergoglio aveva fin qui avuto come patroni sul suo cammino Ignazio di Loyola e Francesco d’Assisi: il primo di elezione, quando entrò nella Compagnia di Gesù, l’altro dall’elezione, quando è uscito dalla Cappella Sistina.
Ma un Pontefice ha bisogno anche di Papi protettori, che conoscano il mestiere dal di dentro e lo assistano con “professionalità”, oltre che santità.
San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II interfacciano l’attuale successore di Pietro e rappresentano i due volti del suo pontificato: la paternità rassicurante e la leadership travolgente, la rivoluzione tranquilla e la riconquista del mondo.
La misericordia costituisce il DNA che apparenta e orienta tre personalità diversissime, scaturite da storie e da geografie lontane fra loro, ma in grado di raggiungere i contemporanei con la tenerezza e la forza di un abbraccio universale...