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martedì 10 giugno 2014

"Invocazione per la pace" - Giardini Vaticani, 8 giugno 2014 - cronaca, testi, foto e video (Seconda parte)


 "Invocazione per la pace" 
 Giardini Vaticani, 8 giugno 2014 

Qualcuno l'ha già definito il nuovo "quartetto" per la pace in Medio Oriente.
Papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres, quello palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), insieme al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, riuniti nei Giardini Vaticani per iniziativa del Pontefice per una storica invocazione comune di pace delle tre religioni monoteistiche e dei più alti rappresentanti dei due popoli in conflitto, hanno mostrato al mondo come sia possibile aprire una nuova via, a partire da una rafforzata vicinanza delle rispettive fedi, basata sul rispetto e la fiducia, laddove la politica resta attanagliata dai reciproci veti, dalle annose ostilità e diffidenze. Mai come in questo caso non è sprecato l'aggettivo "storico" per la preghiera che, nella quasi fiabesca cornice di un prato triangolare nei Giardini Vaticani, delimitato da due siepi tra la Casina Pio IV e i Musei, con sullo sfondo la mole della cupola di San Pietro, ha messo insieme i leader di due popoli in guerra da decenni, e il cui negoziato arranca in uno stallo senza fine. Dove mesi fa aveva fallito il governo degli Stati Uniti è riuscito invece papa Francesco, il cui invito lanciato nel suo recente viaggio in Terra Santa è stato immediatamente accolto da Peres e Abu Mazen, uniti con i rappresentanti delle religioni ebraica, cristiana e musulmana per invocare il dono della pace per i rispettivi popoli e per la regione. La politica per un giorno ha lasciato il campo alle religioni: l'ebreo Peres e il musulmano Abu Mazen sono intervenuti da credenti. (Ansa)

Anche con un tweet Papa Francesco ha invitato ad unirsi in preghiera per arrivare alla pace in Medio Oriente, e questa forza si è elevata da un piccolo angolo dei Giardini Vaticani, dove Francesco, Shimon Peres e Mahmoud Abbas hanno pregato l’uno accanto all’altro. 
Tre diversi momenti di grande emozione per ringraziare Dio della Creazione, per chiedere perdono, per invocare la pace, preceduti dagli abbracci tra il Papa e i due leader e tra gli stessi Peres e Abbas, alla presenza del Patriarca Bartolomeo I. Pace fra i popoli, hanno ripetuto ebrei, cristiani e musulmani, nelle loro preghiere, pace in Terra Santa hanno detto nei loro discorsi il Papa e i due presidenti.

Signori Presidenti, Santità, fratelli e sorelle!
Con grande gioia vi saluto e desidero offrire a voi e alle distinte Delegazioni che vi accompagnano la stessa calorosa accoglienza che mi avete riservato nel mio pellegrinaggio appena compiuto in Terra Santa.

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Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!
Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.

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In ebraico le parole “pace” e “Gerusalemme” hanno la medesima radice. Lo ha sottolineato il presidente israeliano Shimon Peres, aprendo il suo intervento durante l’Invocazione per la Pace ai Giardini Vaticani, alla presenza di papa Francesco e del presidente palestinese Mahmoud Abbas.
“La Città Santa di Gerusalemme è il cuore pulsante del popolo ebraico”, ha detto il presidente israeliano, rievocando la visita in Terra Santa, avvenuta due settimane fa, durante la quale il Pontefice “ci ha toccato con il calore del Suo cuore, la sincerità delle Sue intenzioni, la Sua modestia, la Sua gentilezza”.Presentandosi come “un costruttore di ponti di fratellanza e di pace”, Francesco ha “toccato i cuori della gente, “indipendentemente dalla sua fede e nazionalità”, ha proseguito Peres...



Secondo il presidente palestinese Abbas, la visita in Terra Santa è stata una “espressione sincera” della fede di papa Francesco nella pace e “un tentativo credibile per raggiungere la pace fra i palestinesi e gli israeliani”. Il presidente palestinese ha citato il Corano ma anche il Vangelo di Luca ("Se tu avessi conosciuto oggi la via della pace!" Lc 19,42) e le seguenti parole di San Giovanni Paolo II: “Se la pace si realizza a Gerusalemme, la pace sarà testimoniata nel mondo intero”. 
Nella sua preghiera, Abbas ha chiesto a Dio di “rendere la Palestina e Gerusalemme in particolare una terra sicura per tutti i credenti, e un luogo di preghiera e di culto per i seguaci delle tre religioni monoteistiche - Ebraismo, Cristianesimo, Islam - e per tutti coloro che desiderano visitarla come è stabilito nel sacro Corano”.


Al termine degli interventi tutti, imbracciate le pale, si sono spostati su una parte del prato predisposta per piantare un ulivo, in un'immagine carica di simbolismo.

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Un ulivo, piantato insieme, sancisce il comune desiderio di pace di israeliani e palestinesi. È il momento delle strette di mano cui seguono abbracci e baci tra Peres e Abbas, Francesco e Bartolomeo I. Gesti di pace immortalati dai flash e dalle telecamere di tutto il mondo. 
I quattro lasciano il giardino ed entrano nella Casina Pio IV per un ultimo momento privato, durato poco più di venti minuti. Risuonano forti le parole del Papa nella sua preghiera per la pace: “Ora Signore aiutaci tu! Donaci tu la pace! Guidaci tu verso la pace!”. Sperare nel processo di pace, da oggi è un po’ più facile.

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Vedi anche il nostro precedente post: