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martedì 7 ottobre 2014

Beata Vergine del Rosario - L’aria di Nazaret - di Antonio Savone



L’aria di Nazaret
Beata Vergine del Rosario

di Antonio Savone




Il vangelo fissa per noi un preciso appuntamento nella casa di Nazaret. Chissà come doveva essere quella casa? A noi non interessa come fosse materialmente quella dimora ma che aria si respirasse. È il vangelo stesso a lasciarci presagire lo stile di quella casa: una casa totalmente aperta, se è vero che l’angelo di Dio può avervi accesso liberamente. Entrando da lei, ricorda Lc. Non poche volte, infatti, la nostra esistenza non conosce la bellezza di un nuovo annuncio e di una nuova possibilità, solo perché c’è una chiusura che non permette ad alcun angelo di varcare la soglia della nostra vita.

Ecco sto alla porta e busso se qualcuno ascoltando la mia voce mi apre, io entrerò, cenerò con lui ed egli con m (Ap 3,20): Dio si muove nella storia sempre interpellando la libertà umana, mai forzandola. Quante cene mancate, perché tante porte non si sono aperte!

In quella abitazione totalmente aperta, era di casa l’arte dell’ascolto di angeli. L’angelo è colui che annuncia la possibilità dell’impossibile ...

In quella abitazione totalmente aperta, erano di casa lo stupore e la capacità di porsi domande: si domandava che senso avesse un tale saluto. Era di casa la riflessione. Si pone domande chi sa di non disporre di una lettura esaustiva e onnicomprensiva del reale come accade sotto i suoi occhi. ...

In quella abitazione totalmente aperta, era di casa la fiducia. Come potrebbe non essere così se Maria arriva a mettersi a disposizione senza riserve di un progetto che non era il suo? ...

In quella abitazione totalmente aperta, era di casa lo spirito di servizio. Sono la serva del Signore, ripete Maria all’angelo. Difficilmente pronuncia parole simili chi è abituato a gestire, dominare, disporre, comandare. ...

In quella abitazione, era di casa l’impossibile, il non sentirsi arrivati, la capacità di misurarsi con l’imprevisto. ...

In quella dimora, da una parte erano di casa una grande concretezza e un sano realismo (tanto è vero che Maria chiede: come avverrà questo?), dall’altra una grande disponibilità a “lasciarsi condurre oltre se stessi”.

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