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martedì 7 ottobre 2014

SINODO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA - 6 ottobre: primo giorno di lavori (Testi e video)


Papa Francesco ha aperto oggi i lavori del Sinodo straordinario sulla Famiglia, in Vaticano. Nel suo breve intervento, il Pontefice ha esortato i padri sinodali a parlare con parresìa, cioè con franchezza, e ascoltare con umiltà. Con questi “due atteggiamenti – ha evidenziato – si esercita la sinodalità”.

Eminenze, Beatitudini, Eccellenze, fratelli e sorelle,

vi do il mio cordiale benvenuto a questo incontro e vi ringrazio di cuore per la vostra premurosa e qualificata presenza e assistenza.
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Voi portate la voce delle Chiese particolari, radunate a livello di Chiese locali mediante le Conferenze Episcopali. La Chiesa universale e le Chiese particolari sono di istituzione divina; le Chiese locali così intese sono di istituzione umana. Questa voce voi la porterete insinodalità. E' una grande responsabilità: portare le realtà e le problematiche delle Chiese, per aiutarle a camminare su quella via che è il Vangelo della famiglia.

Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: "Questo non si può dire; penserà di me così o così...". Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia. Dopo l'ultimo Concistoro (febbraio 2014), nel quale si è parlato della famiglia, un Cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni Cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso. Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli. Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità.

Per questo




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La “relatio ante disceptationem” del cardinale Peter Erdö ha abbracciato i vari e delicati temi al centro della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.
“Per quel che concerne i divorziati che si sono risposati civilmente, non pochi ribadiscono che bisogna tener conto della differenza tra chi colpevolmente ha rotto un matrimonio e chi è stato abbandonato. La pastorale della Chiesa dovrebbe prendersi cura di loro in modo particolare. I divorziati risposati civilmente appartengono alla Chiesa. Hanno bisogno e hanno il diritto di essere accompagnati dai loro pastori”.
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Alle ore 16.30 di oggi, alla presenza del Santo Padre, si tiene nell’Aula del Sinodo in Vaticano la seconda Congregazione generale del Sinodo straordinario sulla famiglia. Con questa Congregazione inizia il dibattito generale, che segue un ordine tematico in corrispondenza con le parti e i capitoli dell’ Instrumentum laboris . La sessione tematica di oggi: Il disegno di Dio su matrimonio e famiglia (I parte, cap. 1), e La conoscenza della S. Scrittura e del Magistero su matrimonio e famiglia (I parte, cap. 2) si è aperta con una breve presentazione del Presidente delegato di turno, il Card André Vingt-Trois, Arcivescovo di Paris (Francia), che ha introdotto la testimonianza dei coniugi Romano e Mavis Pirola, Direttori del Australian Catholic Marriage and Family Council (Australia), presenti al sinodo come Uditori. Ne riportiamo di seguito i testi (testi originali rispettivamente in francese e in inglese)