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sabato 27 dicembre 2014

Prepararsi alla liturgia domenicale Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe "Obbedienti… capaci di riconoscere" di Antonio Savone

Prepararsi alla liturgia domenicale 

Obbedienti… capaci di riconoscere  
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

di Antonio Savone





Piuttosto popolata questa liturgia nella festa della famiglia di Gesù, Maria, e Giuseppe. Ci sono loro, appunto, ma c’è anche Abramo, Sara, Simeone, Anna. Tutte vicende a partire dalle quali ci è dato accostare il mistero di questi giorni: come stare di fronte alla visita di Dio?

Abramo: l’obbediente per eccellenza agli inviti di Dio, è chiamato ad uscire da un ambito familiare circoscritto, ristretto per diventare padre di una moltitudine di popoli. 
... Un anello prezioso Abramo nello snodo tra Dio e l’umanità.

La loro è una famiglia di nomadi che vive sotto la tenda della fede e si sposta per inseguire il Dio che pro-mette (mette innanzi). Che bello – evangelico, direi – pensare che la mia disponibilità a stare in cammino è lo snodo attraverso cui Dio esprime fedeltà a questa terra, a questa umanità!

Poi la famiglia di Nazaret. Di Gesù, Maria e Giuseppe ci interessa cogliere il cammino di fede che come nucleo familiare hanno dovuto percorrere a motivo di quel figlio. Quel figlio li ha tenuti continuamente sulla corda. Un tessuto quotidiano, il loro, non esente da contraddizioni e da drammi a volte. Eppure sempre disponibili a nuove partenze, mai sentendosi arrivati.

Come era accaduto al vecchio Abramo il quale, anche quando tutto sembrava smentire il senso e la portata di una promessa che lo aveva messo in cammino, non si era arrestato. Interessante. Tanto la vicenda della famiglia di Nazaret quando quella di Abramo è vicenda di una fedeltà ad una promessa, non già a delle evidenze o a delle certezze esibite. Di nuovo, anche la loro storia, quella intessuta di carne e di sangue, andava scrivendo pagine inedite dell’alleanza tra Dio e il suo popolo.

Essi compiono ciò che Dio chiede loro di fare, in attesa che Dio porti a compimento ciò che ha loro promesso. Lo trovo davvero singolare e ricco di speranza per tutte le volte che mi sento demotivato. Obbedienza alla Parola. Ecco l’ingrediente che tiene unita la loro vicenda, anche quando quel figlio verrà loro tolto. Abitati dalla fede in Colui che può far risorgere anche dai morti (Eb 12,19). Convinti che nessuna pagina della propria vicenda è da strappare.

E poi ancora i due vegliardi, Simeone e Anna.
...

E penso alle nostre famiglie, alle nostre comunità: sognate da Dio come tramite di pagine inedite di quell’alleanza che di nuovo e sempre egli vuole stabilire con ogni uomo. Penso a tante pagine della nostra personale vicenda in cui non ci è dato di esprimere altro se non un attesa fedele e contemplativa.

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