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sabato 10 gennaio 2015

"IL PRETE DEVE RISPETTARE LE PERSONE NELLE RELAZIONI .. e' finito il tempo dei satrapi" di mons. Nunzio Galantino

IL PRETE DEVE RISPETTARE LE PERSONE NELLE RELAZIONI 
.. e' finito il tempo dei satrapi"

di mons. Nunzio Galantino
vescovo di Cassano 
e segretario generale della Cei

30 Dicembre 2014


"Non ci vuole un vescovo per dire a un prete che le persone vanno rispettate nelle relazioni, che non sono nostri sudditi e che noi non siamo stati messi lì per comandare. È finito il tempo dei satrapi. Non è stile sacerdotale quello di chi, esplicitamente o implicitamente, afferma: il parroco sono io e qui comando io. Queste affermazioni appartengono solo a chi non prega e a chi il Vangelo lo ha ridotto a un paravento per dare sfogo alle proprie frustrazioni». A dirlo è stato monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano e segretario generale della Cei, nell'omelia nel corso dell'ordinazione sacerdotale di don Carlo Russo. «Un vescovo che ordina un diacono o un presbitero – ha detto il presule – lo fa perché ha fiducia in loro. Prima però di invocare lo Spirito di Dio su di te e prima di importi le mani, caro Carlo, sento il bisogno di accompagnare questo atto di fiducia con le parole di Giovanni: "Non amare il mondo, né le cose del mondo perché tutto quello che è nel mondo non viene dal Padre, ma viene dal mondo". "Non amate il mondo". È ovvio che Giovanni assume il termine mondo nel senso di una realtà segnata dal peccato, dalla cupidigia, dall'invidia, dalla prevalenza dell'apparire sull'essere. E, se questo è il mondo da cui dobbiamo guardarci, allora ce n'è veramente per tutti. E, se permettete, Papa Francesco questo sta dicendo con forza alla nostra Chiesa, in particolare a noi sacerdoti e Vescovi. Non amate, ci sta dicendo, lo stile del mondo! E di stile mondano, quello che Paolo VI chiamava il "fumo di Satana", nella Chiesa ce n'è. Lo dico con tanto dolore. Ed è uno stile molto difficile da vincere perché porta, spesso, i colori e il sapore del sacro, meglio della falsa sacralità. Mi chiedo e vi chiedo: viviamo o non viviamo lo stile del mondo quando l'esteriorità prende il sopravvento sulla sostanza delle cose?».

«Mi domando e vi domando – ha concluso Galantino – viviamo o no lo stile del mondo quando, a esempio, la nostra preoccupazione non è la formazione seria del popolo di Dio o non sono i poveri e i loro bisogni, e ci attardiamo invece a spendere eccessivamente per noi, per suppellettili appariscenti? È o non è stile mondano quello di una pastorale che si accontenta dell'esistente e non accetta di schiodarsi da modi di fare che oggi non trasmettono il Vangelo ma trasmettono soltanto fisime senza contenuti?».

Leggi tutto: il testo integrale dell'omelia (PDF)