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sabato 17 gennaio 2015

Prepararsi alla liturgia domenicale - II domenica del T.O. - "Capaci di sognare" di Antonio Savone

Prepararsi alla liturgia domenicale
II domenica del T.O. 

"Capaci di sognare" 
di Antonio Savone


Un pomeriggio qualsiasi, un luogo qualsiasi. Lì accade il passaggio di Dio. Ma quell’ora e quel luogo restarono impressi per sempre nella memoria di quei due discepoli.

Certo, fu necessario qualcuno capace di guardare le cose non con sguardo superficiale ma con intensità, per far sì che un semplice passaggio (Gesù passava) diventasse motivo di un legame duraturo (andarono e si fermarono). E tuttavia, a nulla sarebbe valsa la testimonianza del Battista (Ecco l’agnello di Dio!), se quei due discepoli non fossero stati in grado di ascoltare ciò che gli sembrava mancasse. Non avrebbero corso il rischio di quell’avventura se non fossero stati dei sognatori, se si fossero accontentati di come andavano le cose, se non avessero saputo cosa cercavano. Sarebbe il guaio più grande in cui incorrere, quello di sentirsi appagati da ciò che si ha, quello di sentirsi gratificati da una vita diminuita, non arrivare a desiderare altro.

Si trattava di due che aspettavano grandi cambiamenti, per questo quando si sentono indicare come presente (Ecco l’agnello di Dio!) colui che avrebbe finalmente potuto scardinare quel sistema che tiene schiava la vita del mondo, non esitano a mettersi in cammino. Non s’improvvisa, infatti, una scelta di sequela. Non era certo gente a traino.

Penso a tutte le volte che il Signore continua a passare e a chiamare e non si trovi chi sia disposto a dare spazio al suo sogno sul mondo, sulla vita. Non c’è vita in cui Gesù non passi e non c’è storia che egli non tocchi. Il suo è sempre un incedere discreto ai margini della nostra vita. Le cose di Dio accadono, ma bisogna essere pronti a riconoscerle, ad accoglierle e ad assecondarle.

Maestro dove abiti? I due precisano subito il motivo del loro interesse: sono interessati non al che cosa? ma al chi? Non a cose, dunque, ma a una persona, quella del Maestro. In fondo è vero: ognuno è ciò che cerca. Io cosa cerco? O, meglio: cerco ancora?
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