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giovedì 15 gennaio 2015

VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO IN SRI LANKA E FILIPPINE -12/19 GENNAIO 2015 (Cronaca, foto, testi e video) / 3





 14 gennaio 2015 








Nel secondo giorno del suo viaggio in Sri Lanka, continua la straordinaria accoglienza del popolo srilankese nei confronti di Francesco, circa 500 mila persone (certamente non soltanto cattolici né soltanto cristiani) hanno partecipato alla Messa celebrata a Colombo da papa Francesco durante la quale è stato canonizzato Giuseppe Vaz (1651-1711), il primo santo dello Sri Lanka, davanti a una folla stipata, alcuni dalla notte prima, sul litorale dell'Oceano indiano. Vaz era stato beatificato vent’anni fa da Giovanni Paolo II in occasione della sua visita.


 


La Messa si è svolta infatti nello stesso luogo in cui nel 1995 Papa Wojtyla dichiarò beato il missionario giunto dall'India nel XVII secolo. Ed è stato utilizzato lo stesso altare di allora, a forma di edificio tipico locale. Francesco nella processione di "introito" ha lambito le onde dell'Oceano indiano, poiché il Galle Face Green, il parco cittadino dove si è svolta la liturgia, si estende per cinque chilometri proprio sulla battigia.


Bellissimi i canti e le danze che hanno animato la celebrazione, incredibilmente calorosa ma al contempo ordinata la partecipazione della gente, che ha anche raccolto 70mila dollari di offerta per il Papa, consegnati al termine della celebrazione dall'arcivescovo di Colombo, il cardinale Albert Malcom Ranjith, il quale ha ringraziato il Pontefice per la sua visita.




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«Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio» (Is 52,10).

Questa è la magnifica profezia che abbiamo ascoltato nella prima Lettura di oggi. Isaia predice l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo sino ai confini della terra. Questa profezia ha un significato speciale per noi che celebriamo la canonizzazione del grande missionario del Vangelo san Giuseppe Vaz. Come innumerevoli altri missionari nella storia della Chiesa, egli ha risposto al comando del Signore risorto di fare discepoli tutti i popoli (cfr Mt 28,19). Con le sue parole, ma soprattutto con l’esempio della sua vita, ha condotto il popolo di questo Paese alla fede che ci concede «l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati» (At 20,32).

In san Giuseppe vediamo un segno eloquente della bontà e dell’amore di Dio per il popolo dello Sri Lanka. Ma in lui vediamo anche uno stimolo a perseverare nella via del Vangelo, a crescere noi stessi in santità, e a testimoniare il messaggio evangelico di riconciliazione al quale egli ha dedicato la sua vita.
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Cari fratelli e sorelle, prego che, seguendo l’esempio di san Giuseppe Vaz, i cristiani di questo Paese possano essere confermati nella fede e dare un contributo ancora maggiore alla pace, alla giustizia e alla riconciliazione nella società srilankese. Questo è quanto Cristo si aspetta da voi. Questo è quanto san Giuseppe vi insegna. Questo è quanto la Chiesa vi chiede. Vi affido tutti alle preghiere del nostro nuovo Santo, affinché, in unione con tutta la Chiesa sparsa per il mondo, voi possiate cantare un canto nuovo al Signore e proclamare la sua gloria fino ai confini della terra. Perché grande è il Signore e degno di ogni lode (cfr Sal 96,1-4)! Amen.



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