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giovedì 5 febbraio 2015

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 4 febbraio 2015 - foto, testo e video



 4 febbraio 2015 

Un blocco di disegni colorati, consegnatogli da un gruppo di ragazzi, e variopinte magliette di stampo calcistico con il suo nome stampato sopra anche in spagnolo. Sono tra i doni ricevuti dalle mani dei circa 7mila fedeli presenti in Aula a Paolo VI, dove il Papa è arrivato sorridente intorno alle 9.45 e ha percorso a piedi, come al solito, facendosi largo a fatica, ma sempre sorridente, il lungo corridoio centrale. Consueto bagno di folla con strette di mani e abbracci, oltre agli immancabili selfie e all’ormai tradizionale “scambio dello zucchetto”.



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Continuando un ciclo di catechesi sulla famiglia, in vista del Sinodo sulla famiglia di ottobre prossimo, Jorge Mario Bergoglio, che oggi ha pronunciato il suo discorso in piedi, ha tratteggiato la figura del buon padre di famiglia, «presente» ma non «controllatore», capace di correggere ma anche di perdonare.

La Famiglia - 3Bis Padre (II)

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi vorrei svolgere la seconda parte della riflessione sulla figura del padre nella famiglia. La volta scorsa ho parlato del pericolo dei padri “assenti”, oggi voglio guardare piuttosto all’aspetto positivo. Anche san Giuseppe fu tentato di lasciare Maria, quando scoprì che era incinta; ma intervenne l’angelo del Signore che gli rivelò il disegno di Dio e la sua missione di padre putativo; e Giuseppe, uomo giusto, «prese con sé la sua sposa» (Mt 1,24) e divenne il padre della famiglia di Nazaret.
Ogni famiglia ha bisogno del padre. Oggi ci soffermiamo sul valore del suo ruolo, e vorrei partire da alcune espressioni che si trovano nel Libro dei Proverbi, parole che un padre rivolge al proprio figlio, e dice così: «Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio sarà colmo di gioia. Esulterò dentro di me, quando le tue labbra diranno parole rette» (Pr 23,15-16). Non si potrebbe esprimere meglio l’orgoglio e la commozione di un padre che riconosce di avere trasmesso al figlio quel che conta davvero nella vita, ossia un cuore saggio.
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La Chiesa, nostra madre, è impegnata a sostenere con tutte le sue forze la presenza buona e generosa dei padri nelle famiglie, perché essi sono per le nuove generazioni custodi e mediatori insostituibili della fede nella bontà, della fede nella giustizia e nella protezione di Dio, come san Giuseppe.
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Saluti:
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APPELLO

Ancora una volta il mio pensiero va all’amato popolo ucraino. Purtroppo la situazione sta peggiorando e si aggrava la contrapposizione tra le parti. Preghiamo anzitutto per le vittime, tra cui moltissimi civili, e per le loro famiglie, e chiediamo al Signore che cessi al più presto questa orribile violenza fratricida. Rinnovo l’accorato appello affinché si faccia ogni sforzo – anche a livello internazionale – per la ripresa del dialogo, unica via possibile per riportare la pace e la concordia in quella martoriata terra. Fratelli e sorelle, quando io sento le parole “vittoria” o “sconfitta” sento un grande dolore, una grande tristezza nel cuore. Non sono parole giuste; l’unica parola giusta è “pace”. Questa è l’unica parola giusta. Io penso a voi, fratelli e sorelle ucraini … Pensate, questa è una guerra fra cristiani! Voi tutti avete lo stesso battesimo! State lottando fra cristiani. Pensate a questo scandalo. E preghiamo tutti, perché la preghiera è la nostra protesta davanti a Dio in tempo di guerra.

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Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Sono lieto di accogliere i Vescovi che prendono parte al convegno promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e le religiose partecipanti al corso di formazione promosso dal Centro Internazionale di Animazione Missionaria. Vi auguro di ravvivare la fede nel Signore e di testimoniare con rinnovato entusiasmo la tensione evangelica verso le periferie e verso gli ultimi. 
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Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Domani celebreremo la memoria di Sant’Agata vergine e martire. La sua giovane esistenza faccia comprendere a voi, cari giovani, il valore della vita vissuta per Dio; la sua fede incrollabile aiuti voi, cari ammalati, a confidare nel Signore nei momenti di sconforto; e la sua fortezza nel martirio indichi a voi, cari sposi novelli, i valori che veramente contano per la vita familiare. Grazie.

A conclusione dell’udienza, il Papa ha salutato i vescovi che prendono parte al convegno promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, tra i quali monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia nonché postulatore della causa di beatificazione di monsignor Oscar Arnulfo Romero decisa ieri dal Papa. Non si è sottratto nemmeno alle foto con gli sposi, concedendosi anche per alcuni selfie.
Presente in aula «Nervi» anche Lucia Annibali, l’avvocato di Urbino sfigurata con l’acido nel 2013 dall’ex fidanzato recentemente condannato.
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