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giovedì 26 marzo 2015

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 25 marzo 2015 - Foto, testo e video

 25 marzo 2015 

Udienza generale sotto la pioggia per papa Francesco che prima ha salutato i malati radunati nell'aula Paolo VI e poi ha fatto il solito giro della piazza per salutare i fedeli in mezzo a una distesa di ombrelli colorati. «Buongiorno - ha detto appena preso posto sul sagrato di San Pietro per la catechesi - oggi è un buon giorno, ma non è una bella giornata, sapete che l'udienza si svolge in due posti, voi in piazza e tanti malati in aula Paolo VI che ci seguono con il maxischermo, come gesto di fraterna cortesia, - ha aggiunto - , salutiamoli con un applauso, e non è facile applaudire con l'ombrello mano». L'udienza di oggi, ha quindi spiegato, «è un po’ speciale, una tappa di preghiera nel giorno della Annunciazione»





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Preghiera per il Sinodo sulla famiglia

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel nostro cammino di catechesi sulla famiglia, oggi è una tappa un po’ speciale: sarà una sosta di preghiera.

Il 25 marzo infatti nella Chiesa celebriamo solennemente l’Annunciazione, inizio del mistero dell’Incarnazione. L’Arcangelo Gabriele visita l’umile ragazza di Nazaret e le annuncia che concepirà e partorirà il Figlio di Dio. Con questo Annuncio il Signore illumina e rafforza la fede di Maria, come poi farà anche per il suo sposo Giuseppe, affinché Gesù possa nascere in una famiglia umana. Questo è molto bello: ci mostra quanto profondamente il mistero dell’Incarnazione, così come Dio l’ha voluto, comprenda non soltanto il concepimento nel grembo della madre, ma anche l’accoglienza in una vera famiglia. Oggi vorrei contemplare con voi la bellezza di questo legame, la bellezza di questa condiscendenza di Dio; e possiamo farlo recitando insieme l’Ave Maria, che nella prima parte riprende proprio le parole che l’Angelo, quelle che rivolse alla Vergine. Vi invito a pregare insieme:
Ave, Maria, piena di grazia...
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... Vi chiedo per favore di non far mancare la vostra preghiera. Tutti – Papa, Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, fedeli laici – tutti siamo chiamati a pregare per il Sinodo. 
Di questo c’è bisogno, non di chiacchiere! Invito a pregare anche quanti si sentono lontani, o che non sono più abituati a farlo. Questa preghiera per il Sinodo sulla famiglia è per il bene di tutti. 
So che stamattina vi è stata data su un’immaginetta, e che l’avete tra le mani. Vi invito a conservarla e a portarla con voi, così che nei prossimi mesi possiate recitarla spesso, con santa insistenza, come ci ha chiesto Gesù. Ora la recitiamo insieme:

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Saluti:
...

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana...
Saluto con speciale affetto i lavoratori della Provincia di Vibo Valentia, che stanno vivendo una grave situazione economica. Desidero unirmi agli interventi del loro Vescovo, Mons. Luigi Renzo, esprimendo la mia preoccupazione e vicinanza ai loro assillanti problemi. Rivolgo un accorato appello, affinché non prevalga la logica del profitto, ma quella della solidarietà e della giustizia. Al centro di ogni questione, specialmente di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità: per questo avere lavoro è una questione di giustizia, ed è una ingiustizia non avere lavoro! Quando non si guadagna il pane, si perde la dignità! E questo è il dramma del nostro tempo, specialmente per i giovani, i quali, senza il lavoro, non hanno prospettive per il futuro e possono diventare facile preda delle organizzazioni malavitose. Per favore, lottiamo per questo: la giustizia del lavoro.

Saluto, infine, i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Vi accolgo con gioia nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità dell’Annunciazione del Signore. In questo mistero scorgiamo il disegno col quale Dio ci ha reso partecipi della sua vita immortale ed anche la generosa disponibilità di Maria, che ha accolto con fede l’annuncio dell’Angelo. Auguro di cuore a voi giovani, alle persone che soffrono ed ai novelli sposi qui presenti di crescere nella generosa disponibilità nei confronti del Signore, seguendo l’esempio della Vergine Santa.

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