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giovedì 28 maggio 2015

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 27 maggio 2015 - Foto, testo e video

 27 maggio 2015 

Il Papa ha fatto il suo ingresso in piazza san Pietro alle 9.30, e poco dopo ha fatto fermare la jeep bianca scoperta per salutare alcuni disabili, un paio in carrozzella e uno portato in braccio, Francesco si è sporto dal lato sinistro della “papamobile” per avvicinarsi il più possibile a loro e accarezzarli. Anche oggi, come era successo nelle scorse due udienze, tra i 27mila fedeli che gremiscono la piazza c’era una rappresentanza di 50 fedeli cinesi, provenienti dalla diocesi di Funing, che al passaggio del Papa hanno sventolato le loro bandierine rosse. Tra i fedeli italiani, una settantina di membri del gruppo “I diversamente abili” di Anagni e circa 200 arbitri, del gruppo Federazione arbitri di Modena. Moltissimi, come sempre, i bambini che gli uomini della gendarmeria vaticana hanno porto a Francesco, alcuni in abiti molto variopinti, come una bimba indonesiana avvolta in un vaporoso abito rosa acceso o una bimba di pochi mesi vestita con una tunica di seta multicolore, con tanto di fascia in vita e cappellino. Prima di raggiungere a piedi la sua postazione al centro del sagrato, il Papa è stato salutato dal Gruppo sbandieratori cavensi di Cava de’ Tirreni, con i loro abiti d’epoca di velluto sgargiante, le bandiere e i il rullo di tamburi. 





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La famiglia - 16. Fidanzamento

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Proseguendo queste catechesi sulla famiglia, oggi vorrei parlare del fidanzamento. Il fidanzamento – lo si sente nella parola – ha a che fare con la fiducia, la confidenza, l’affidabilità. Confidenza con la vocazione che Dio dona, perché il matrimonio è anzitutto la scoperta di una chiamata di Dio. Certamente è una cosa bella che oggi i giovani possano scegliere di sposarsi sulla base di un amore reciproco. Ma proprio la libertà del legame richiede una consapevole armonia della decisione, non solo una semplice intesa dell’attrazione o del sentimento, di un momento, di un tempo breve … richiede un cammino.

Il fidanzamento, in altri termini, è il tempo nel quale i due sono chiamati a fare un bel lavoro sull’amore, un lavoro partecipe e condiviso, che va in profondità. Ci si scopre man mano a vicenda cioè, l’uomo “impara” la donna imparando questa donna, la sua fidanzata; e la donna “impara” l’uomo imparando questo uomo, il suo fidanzato. Non sottovalutiamo l’importanza di questo apprendimento: è un impegno bello, e l’amore stesso lo richiede, perché non è soltanto una felicità spensierata, un’emozione incantata... 

L’alleanza d’amore tra l’uomo e la donna, alleanza per la vita, non si improvvisa, non si fa da un giorno all’altro. Non c’è il matrimonio express: bisogna lavorare sull’amore, bisogna camminare. L’alleanza dell’amore dell’uomo e della donna si impara e si affina. Mi permetto di dire che è un’alleanza artigianale. Fare di due vite una vita sola, è anche quasi un miracolo, un miracolo della libertà e del cuore, affidato alla fede. Dovremo forse impegnarci di più su questo punto, perché le nostre “coordinate sentimentali” sono andate un po’ in confusione. Chi pretende di volere tutto e subito, poi cede anche su tutto – e subito – alla prima difficoltà (o alla prima occasione)...

La Chiesa, nella sua saggezza, custodisce la distinzione tra l’essere fidanzati e l’essere sposi - non è lo stesso - proprio in vista della delicatezza e della profondità di questa verifica. Stiamo attenti a non disprezzare a cuor leggero questo saggio insegnamento, che si nutre anche dell’esperienza dell’amore coniugale felicemente vissuto. I simboli forti del corpo detengono le chiavi dell’anima: non possiamo trattare i legami della carne con leggerezza, senza aprire qualche durevole ferita nello spirito (1 Cor 6,15-20).

Certo, la cultura e la società odierna sono diventate piuttosto indifferenti alla delicatezza e alla serietà di questo passaggio. E d’altra parte, non si può dire che siano generose con i giovani che sono seriamente intenzionati a metter su casa e mettere al mondo figli! Anzi, spesso pongono mille ostacoli, mentali e pratici. Il fidanzamento è un percorso di vita che deve maturare come la frutta, è una strada di maturazione nell’amore, fino al momento che diventa matrimonio.

I corsi prematrimoniali sono un’espressione speciale della preparazione.

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Il tempo del fidanzamento può diventare davvero un tempo di iniziazione, a cosa? Alla sorpresa! Alla sorpresa dei doni spirituali con i quali il Signore, tramite la Chiesa, arricchisce l’orizzonte della nuova famiglia che si dispone a vivere nella sua benedizione. Adesso io vi invito a pregare la Santa Famiglia di Nazareth: Gesù, Giuseppe e Maria. Pregare perché la famiglia faccia questo cammino di preparazione; a pregare per i fidanzati. Preghiamo la Madonna tutti insieme, un’Ave Maria per tutti i fidanzati, perché possano capire la bellezza di questo cammino verso il Matrimonio. [Ave Maria….]. E ai fidanzati che sono in piazza: “Buona strada di fidanzamento!”.

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