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domenica 7 giugno 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 25/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: 
Mc 14,12-16.22-26











Il Vangelo di questa domenica, solennità del 'Corpo e Sangue del Signore' che narra l'ultima cena, propone ai credenti il significato profondo dell'Eucaristia che la comunità cristiana celebra come memoriale della passione, morte e resurrezione di Gesù. Durante la celebrazione della cena, il 'Seder ebraico', mentre nel tempio viene sacrificato l'agnello pasquale, Gesù e i discepoli celebrano l'Amore di Dio che, nel Figlio, si fa Pane spezzato e Vino versato consegnandosi inerme nelle mani dell'uomo. In questo brano non viene nominato l'agnello pasquale, perché L'Agnello del sacrificio è Gesù stesso che dà la sua vita sulla croce per tutti. Ma cosa pensava il Signore Gesù quando mangiò con i discepoli la Santa Cena e pronunziò sul pane e sul vino le parole che i credenti di tutti i tempi ripeteranno all'infinito:  "Prendete e mangiate, prendete e bevete"? A questa domanda vorrei rispondere dando voce a fratel Arturo Paoli attraverso una sua breve ma intensa riflessione:
"Gesù pensava di dare se stesso all'umanità per portarla ad essere, come Lui, veramente figlia a sua immagine. Quando nella liturgia eucaristica diciamo:"Signore non son degno di partecipare alla tua mensa", non vuol dire che devo espiare perché sono peccatore, ma che non sono degno perché ho paura di offrirmi, di darmi, perché non ho ancora scoperto gli altri. Non sono degno perché mi accosto a Te, 'Fratello-Uomo per gli altri' quando sono uomo solo per me stesso. 
Il Concilio Vaticano II afferma:
"Cristo nell'Eucaristia per il suo mistero Pasquale assume e libera il popolo di Dio".
Assume e libera.
Ai fedeli che vanno a Messa tanti sacerdoti dicono: "Vai a ricevere Gesù che ti purifica dai peccati e ti concede le grazie di cui hai bisogno". Non dicono: "Vai ad offrirti agli altri per amore". 
Gesù vuole formare persone come Lui, trasmettere in noi la sua stessa Vita perché possiamo darci agli altri. 
L'Eucaristia assume e libera il popolo di Dio per trasformare la storia umana. 
Per fare della storia umana un storia di salvezza e di liberazione, per mettere dentro alla nostra storia di violenza, di inimicizia, di divisioni, dinamiche di amore e pace, forze di libertà e di pace. L'Eucaristia non deve consolare ma trasformare la storia umana con una dinamica di amore e liberazione. E, invece, è stata congelata in un rito da ripetere per devozione"