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venerdì 2 ottobre 2015

Siamo Vescovi della Chiesa, Pastori costituiti da Dio per pascere il suo gregge. - Papa Francesco VIAGGIO APOSTOLICO NEGLI STATI UNITI D’AMERICA/ 2

Siamo Vescovi della Chiesa, Pastori costituiti da Dio per pascere il suo gregge.
...Non pascere sé stessi ma saper arretrare, abbassarsi, decentrarsi, 
per nutrire di Cristo la famiglia di Dio. Vegliare senza sosta, ...
Papa Francesco 


VIAGGIO APOSTOLICO NEGLI STATI UNITI D’AMERICA/ 2

Incontro con i Vescovi degli Stati Uniti d'America
Cattedrale di San Matteo, Washington, D.C. 
23 settembre 2015




".. Il cuore del Papa si dilata per includere tutti. Allargare il cuore per testimoniare che Dio è grande nel suo amore è la sostanza della missione del Successore di Pietro, Vicario di Colui che sulla croce ha abbracciato l’intera umanità. Che nessun membro del Corpo di Cristo della nazione americana si senta escluso dall’abbraccio del Papa. Ovunque affiori sulle labbra il nome di Gesù, lì risuoni pure la voce del Papa per assicurare: “E’ il Salvatore!”. Dalle vostre grandi metropoli della costa orientale alle pianure del midwest, dal profondo sud allo sconfinato ovest, dovunque la vostra gente si raccoglie nell’assemblea eucaristica, il Papa non sia un mero nome abitudinariamente pronunciato, ma una tangibile compagnia volta a sostenere la voce che si eleva dal cuore della Sposa: “Vieni Signore!”.
Quando una mano si tende per compiere il bene o portare al fratello la carità di Cristo, per asciugare una lacrima o fare compagnia ad una solitudine, per indicare la strada ad uno smarrito o risollevare un cuore ormai infranto, per chinarsi su uno che è caduto o insegnare a chi è assetato di verità, per offrire il perdono o guidare ad un nuovo inizio in Dio... sappiate che il Papa vi accompagna, il Papa vi sostiene, poggia anch’Egli sulla vostra la sua mano ormai vecchia e rugosa ma, per grazia di Dio, ancora capace di sostenere e di incoraggiare.
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La mia prima parola è di rendimento di grazie a Dio per il dinamismo del Vangelo che ha consentito la notevole crescita della Chiesa di Cristo in queste terre, e ha permesso il generoso contributo che essa ha offerto e continua ad offrire alla società statunitense e al mondo.
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Sono consapevole del coraggio con cui avete affrontato momenti oscuri del vostro percorso ecclesiale senza temere autocritiche né risparmiare umiliazioni e sacrifici, senza cedere alla paura di spogliarsi di quanto è secondario pur di riacquistare l’autorevolezza e la fiducia richiesta ai Ministri di Cristo, come desidera l’anima del vostro popolo. So quanto ha pesato in voi la ferita degli ultimi anni, e ho accompagnato il vostro generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più.
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Siamo Vescovi della Chiesa, Pastori costituiti da Dio per pascere il suo gregge. La nostra gioia più grande è essere Pastori, nient’altro che Pastori, dal cuore indiviso ed una irreversibile consegna di sé. ... L’essenza della nostra identità va cercata nell’assiduo pregare, nel predicare (cfr At 6,4) e nel pascere (cfr Gv 21,15-17; At 20,28-31).
...Non pascere sé stessi ma saper arretrare, abbassarsi, decentrarsi, per nutrire di Cristo la famiglia di Dio. Vegliare senza sosta, ergendosi alti per raggiungere con lo sguardo di Dio il gregge che solo a Lui appartiene. Elevarsi all’altezza della Croce del suo Figlio, il solo punto di vista che apre al Pastore il cuore del suo gregge.
Non guardare verso il basso nella propria autoreferenzialità, ma sempre verso gli orizzonti di Dio, che oltrepassano quanto noi siamo capaci di prevedere o pianificare. Vegliare pure su noi stessi, per sfuggire alla tentazione del narcisismo, che acceca gli occhi del Pastore, rende la sua voce irriconoscibile e il suo gesto sterile. Nelle molteplici strade che si aprono alla vostra sollecitudine pastorale, ricordate di conservare indelebile il nucleo che unifica tutte le cose: «lo avete fatto a me» (Mt 25,31-45).
Senz’altro è utile al Vescovo possedere la lungimiranza del leader e la scaltrezza dell’amministratore, ma decadiamo inesorabilmente quando scambiamo la potenza della forza con la forza dell’impotenza, attraverso la quale Dio ci ha redenti. Al Vescovo è necessaria la lucida percezione della battaglia tra la luce e le tenebre che si combatte in questo mondo. Guai a noi, però, se facciamo della Croce un vessillo di lotte mondane, dimenticando che la condizione della vittoria duratura è lasciarsi trafiggere e svuotare di sé stessi (Fil 2,1-11).
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Discorso integrale ai vescovi



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