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mercoledì 4 novembre 2015

4 novembre: vittoriosa conclusione? di Renato Sacco - Pax Christi - Papa Francesco: La guerra, una follia da abolire!!!

4 novembre: vittoriosa conclusione? 
di Renato Sacco - Pax Christi


La ricorrenza del 4 novembre è legata alle commemorazioni istituzionali che evocano la vittoriosa conclusione della 1ª Guerra Mondiale, 4 novembre 1918”. È quanto si legge sul sito del ministero della Difesa! Ma come si fa a parlare ancora di vittoria?

Oltre 650.000 i morti solo tra i militari italiani. Complessivamente la prima Guerra Mondiale ha causato circa 26 milioni di morti tra militari e civili.

Non c’è nulla da festeggiare, se non la fine di “un’inutile strage”(Benedetto XV, 1917).

C’è un sito che merita di essere consultato soprattutto in questi giorni, aiuta a capire cosa è stata davvero la prima guerra mondiale: www.inutilestrage.it
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La guerra, una follia da abolire
Papa Francesco

Mentre tu, o Dio, porti avanti la tua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla tua opera, la guerra distrugge. Distrugge anche ciò che tu hai creato di più bello: l’essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra i fratelli. La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione: volersi sviluppare mediante la distruzione.
Dio della pace, facci comprendere la follia della guerra!

Purtroppo si va intensificando oggi la violenza e si moltiplicano i teatri di guerra in diverse aree del mondo, l’Africa, l’Europa ed il Medio Oriente. Stiamo vivendo una “terza guerra mondiale a pezzi”. La guerra sfigura i legami tra fratelli, tra nazioni; sfigura anche coloro che sono testimoni di tali atrocità. La guerra lascia sempre un segno indelebile.
Dio della croce, lenisci le ferite della guerra!
La cupidigia, l’intolleranza, l’ambizione al potere, sono i motivi che spingono avanti la decisione bellica, e sono spesso giustificati da un’ideologia; ma prima c’è la passione, c’è l’impulso distorto. L’ideologia è una giustificazione, e quando non c’è un’ideologia, c’è la risposta di Caino: “A me che importa?”. «Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). La guerra non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà… “A me che importa?”.
Dio fratello di ogni uomo, fa che ci prendiamo cura gli uni degli altri!
La guerra è in sé stessa disumanizzante e come cristiani, restiamo profondamente convinti che lo scopo ultimo, il più degno della persona e della comunità umana, è l’abolizione della guerra.
Dio della vita, donaci il coraggio di abolire la guerra!
Dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante! E questi pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro, come pure gli imprenditori delle armi, hanno scritto nel cuore: “A me che importa?”. Questi affaristi della guerra forse guadagnano tanto, ma il loro cuore corrotto ha perso la capacità di piangere.
Dio della pace, ferma i pianificatori del terrore e gli imprenditori delle armi!
Dobbiamo sempre impegnarci a costruire ponti che uniscono e non muri che separano. Dobbiamo sempre aiutare a cercare uno spiraglio, mai cedere alla tentazione di considerare l’altro come un nemico da distruggere, ma piuttosto come una persona, dotata di intrinseca dignità, creata da Dio a sua immagine.
Dio degli uomini, fa che non ci stanchiamo di ricordare che «ciascuno è immensamente sacro»!

Preghiera tratta da due discorsi di papa Francesco:
Redipuglia, 13.9.14; Roma, 26.10.15