Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



venerdì 18 dicembre 2015

Un Giubileo della misericordia con il volto della santa Madre Teresa di Calcutta: un grande dono di Papa Francesco

Un Giubileo della misericordia con il volto della santa Madre Teresa di Calcutta: 
un grande dono di Papa Francesco
di Luis Badilla 


La canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, decisa da Papa Francesco oggi con la firma del decreto che riconosce un miracolo attribuito all'intercessione della beata, è una prima grande e bella notizia dell'Anno del Giubileo straordinario aperto lo scorso martedì 8 dicembre; anzi, è la notizia che meglio riassume nei simboli e nei segni il senso ultimo e profondo di quest'anno così speciale. Se si doveva scegliere un gesto capace di contenere in sè tutta la realtà vera e autentica dell'Anno Santo della Misericordia, non si poteva fare di meglio che proporre ai cristiani, e non solo a loro, il modello di vita della futura santa Madre Teresa di Calcutta. 
Lei stessa e la sua straordinaria opera nata dal nulla, sono il volto della misericordia, di quell'amore samaritano che Papa Francesco non si stanca, dal giorno della sua elezione, di predicare esortando a ciascuno a riconoscere come propria la presenza altrui; la presenza del fratello, in particolare del più debole e indifeso.
La vita e l'eredità di Madre Teresa di Calcutta oltrepassa i confini del cristianesimo e semina anche fra aderenti ad altre confessioni religiose e addirittura tra non pochi non credenti. La sua forza umana, il suo messaggio, e il suo esempio sono ormai patrimonio di tutti coloro che sanno riconoscere nell'altro, seppure per ragioni e motivazioni diverse, un fratello con il quale condividere le gioie e le sofferenze dell'esistenza umana. Fratello che ricorda sempre "la carne di Cristo".
Madre Teresa di Calcutta non era una teologa né una studiosa eppure molti dei suoi pensieri e preghiere, centinaia, ci restituiscono una profondità di animo impareggiabile e molte di queste su frasi sono un modo di vivere il Giubileo della Misericordia con una profondità che non si trova facilmente in testi eruditi. 
Ecco alcune:
- Il male mette le radici quando un uomo comincia a pensare di essere migliore degli altri.
- Non esiste povertà peggiore che non avere amore da dare.
- Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.
- Quanto meno abbiamo, più diamo. Sembra assurdo, però questa è la logica dell’amore.
- Io posso fare cose che non tu non puoi, tu puoi fare cose che io non posso. Insieme possiamo fare grandi cose.
- Non capiremo mai abbastanza quanto bene è capace di fare un sorriso.
Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quando amore mettiamo nel dare.
- Ama la vita e amala seppure non ti da ciò che potrebbe, amala anche se non è come tu la vorresti, amala quando nasci e ogni volta che stai per morire. Non amare mai senza amore, non vivere mai senza vita.
- Non dobbiamo permettere a nessuno di allontanarsi dalla nostra presenza, senza sentirsi migliore e più felice.
- Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore a ogni persona che incontri; di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro; di guardare al lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.
- Non guardo le masse, ma le singole persone. Se guardassi le masse non inizierei mai.
- Non si è nudi solo per la mancanza di vestiti, la nudità è la perdita della dignità umana, la perdita della meravigliosa virtù della purezza, così bistrattata ai nostri giorni.
- E’ necessario che comprendiamo i poveri, perché non esiste solo la povertà materiale, ma anche la povertà spirituale, più dura e profonda, che si annida anche nel cuore degli uomini colmi di ricchezze.
(fonte: Il Sismografo)