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mercoledì 13 aprile 2016

Un siriano, ospitato nel 2014 in una parrocchia di Milano, ora vive in Svezia, ma non dimentica, torna e lascia 200 euro per aiutare chi oggi è in difficoltà

È domenica mattina, a Milano. Quartiere di Affori, suona il campanello a casa di don Vittorio Marelli. Una voce maschile chiede di lui, di poterlo incontrare. Don Vittorio va ad aprire e si trova davanti un uomo con la barba, con un volto che non gli dice nulla ma con la mano tesa in segno di saluto. 

L'uomo è sorridente e comincia a parlare con don Vittorio, gli racconta di essere di nazionalità siriana e di aver ricevuto asilo in Svezia. Dice di aver deciso di tornare nei luoghi dove è passato prima di approdare in Svezia e incontrare tutte le persone che lo hanno aiutato quando lui ha avuto bisogno. 
Don Vittorio ammette di non ricordarsi di lui, ma il siriano non si scompone e aggiunge: «Noi eravamo in tanti e tu non ti puoi ricordare di me. Ma io mi ricordo bene di te perché tu mi hai accolto nella tua chiesa - poi nell'offrire 200 euro, aggiunge - tu hai aiutato me adesso con questi soldi aiuta quelli che oggi sono poveri e in difficoltà». 

Don Vittorio resta senza parole e il piccolo episodio - riportato da Fiorenzo De Molli, responsabile del progetto accoglienza per la Casa della Carità sul suo profilo facebook - lascia a tutti un messaggio di speranza e umanità straordinaria.
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Guarda un video che risale proprio al 2014