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sabato 21 maggio 2016

Con Don Matteo a Bologna si respira aria buona...

S. E. Mons. Matteo Maria Zuppi
Arcivescovo Metropolita di Bologna
(per tutti Don Matteo)


Ha devoluto gli utili della Faac alle famiglie bisognose come aveva annunciato, si è ritagliato un ruolo di mediatore durante alcuni sgomberi, in linea con il suo predecessore, il cardinale Caffarra, aiuterà le famiglie bisognose e già prepara un piano contro la disoccupazione. Il neo arcivescovo di Bologna è diventato un punto di riferimento in una città attraversata da crisi e tensioni sociali.


Il vescovo replica alle critiche del centrodestra sul suo intervento nello sgombero di via Irnerio: "Continueremo ad occuparci di chi non ce la fa"


“L’accoglienza non è togliere il crocifisso dalle scuole, perchè fa parte della nostra casa“. Casa però che “deve essere accogliente”. E in questo senso, “è una bestemmia andare contro l’altro con la croce“. Il monito arriva dall’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, intervenuto questa mattina in Regione alla chiusura del progetto “conCittadini” dell’Assemblea legislativa, di fronte a una platea di studenti delle scuole superiori. Più volte, in questi mesi, Zuppi ha messo in guardia la città dal rischio di chiudersi, di non fare abbastanza dal punto di vista della solidarietà, chiamando in causa anche le parrocchie soprattutto sul tema dell’immigrazione. Oggi torna sul tema, dicendo che le parrocchie “fanno tanto“, ma “le procedure sono complicate” e finora “sono stati accolti 40 profughi”...


Un’occasione per lanciare un nuovo appello al dialogo, alla pace, alla costruzione di ponti invece che di muri. E una nuova, ferma condanna al terrorismo. Sono questi i messaggi lanciati dal vescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, che per la prima volta nella storia della Chiesa bolognese sabato 23 aprile è entrato in una moschea. Accolto con un bacio dall’imam Emran Hossain, che lo aspettava sulla porta...


«Se non rispettano i patti», dice sorridendo placido come se proponesse una gita al mare, «ci vado io a occupare il municipio ». E nell'ufficio della Curia tutti capiscono che monsignor Matteo Zuppi potrebbe farlo davvero, magari senza neppure togliersi di dosso i paramenti arcivescovili con cui ha appena celebrato la messa delle cinque in cattedrale. È stata una giornata dura, martedì: occupanti sgomberati, famiglie con bambini e anziani in strada, corteo, cariche della Polizia, manganellate, feriti, qualcuno sale sui tetti e non vuole scendere. Da tempo a Bologna la lotta per la casa si è fatta scontro di piazza. Ma martedì si sono rifugiati in una chiesa e hanno chiesto che fosse lui a condurre la trattativa col Comune per riavere un tetto. Non il sindaco, non il prefetto: ma don Matteo, il vescovo che sta ribaltando una città...



Monsignor Matteo Maria Zuppi sfata un altro tabù, nei suoi cinque mesi alla guida dell'arcidiocesi bolognese: è il primo arcivescovo a salire sul palco del Primo Maggio. “Sono stato invitato a partecipare alla festa dei lavoratori - dice -, e io sinceramente mi sarei stupito di più se, come vescovo, avessi risposto di no a questo invito”.


Un milione di euro verrà distribuito nelle prossime settimane dalla Caritas diocesana di Bologna alle famiglie in difficoltà. Lo ha deciso l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi seguendo la linea del predecessore, Carlo Caffarra, riguardo all’utilizzo sociale degli utili della Faac, l’azienda leader mondiale nel campo dei cancelli automatici che è stata ereditata dall’Arcidiocesi. L’intento è quello di rispondere con un intervento straordinario soprattutto all’emergenza sfratti che affligge molte famiglie che in città sono finite in arretrato di diverse mensilità di affitto...


Intervista a mons. Matteo Maria Zuppi dopo la nomina ad arcivescovo di Bologna.

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Servizio TG2000