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giovedì 30 giugno 2016

“Ripensare il ruolo della donna e dei laici nella Chiesa” di Aldo Pintor

Ripensare il ruolo della donna e dei laici nella Chiesa
di Aldo Pintor

I lettori che hanno conosciuto la messa pre-conciliare possono ben ricordare come donne e bambini durante le celebrazioni eucaristiche occupavano stabilmente i primi banchi delle chiese mentre gli uomini preferivano stare negli ultimi posti vicino al portone e spesso uscivano fuori a fare due chiacchiere entrando solo in certi momenti. Il fatto che la messa allora fosse celebrata in latino, lingua sconosciuta ai più certo non favoriva la partecipazione attiva e solo donne e bambini da sempre adibiti a una posizione subordinata anche nella società oltre che nella chiesa la seguivano tutta, magari recitando il rosario. 

Su questo argomento Lucetta Scaraffia ha pubblicato il suo ultimo libro, appunto. Il titolo di questa opera è “Dall'ultimo banco” (Marsilio € 12,50). 

Nonostante il titolo di questo libro appaia contraddizione con quanto abbiamo detto all'inizio dell'articolo, Lucetta Scaraffia vuole provocatoriamente indicare come il ruolo delle donne nella chiesa sia stato sempre secondario rispetto a quello maschile nonostante spesso a messa siedano nei primi banchi e non agli ultimi come appunto dice il titolo. 

Lucetta Scaraffia ha seguito i lavori del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia e in questo breve ma denso saggio esamina non tanto il ruolo subalterno che in effetti le donne occupano nell'istituzione ecclesiastica ma costruttivamente spiega che giovamento avrebbe la chiesa se in essa fosse maggiormente valorizzata la sensibilità femminile finora troppo spesso repressa. Devo dire che anche se la prefazione scritta da Corrado Augias, sottolinea che gli aspetti di chiusura della chiesa istituzionale, cupamente in modo quasi inesorabile, il libro di Lucetta Scaraffia pur non celando un certo rammarico perché la donna dentro la chiesa non ha avuto la posizione che merita, ma nelle sue pagine ci invita decisamente alla speranza dandocene fondato motivo. Do merito all'autrice di non essersi appiattita sull'eterna questione della mancata ordinazione sacerdotale della donna e di aver compiuto invece una lucida e coraggiosa analisi esponendo le ragioni per cui la emancipazione della donna dentro la chiesa non deve necessariamente passare per l'esercizio del sacerdozio ma sarebbe necessario arrivare a un servizio ministeriale tipicamente femminile che possa immettere in modo salutare dentro la chiesa uno spirito e una sensibilità diversi da quelli maschili. Così si eviterebbero il deleterio emulare di ruoli e di condotte maschili aggressivi e competitivi e si valorizzerebbero la specificità femminili. Ovviamente questo libro e le sue non banali riflessioni possono essere un valido punto di partenza per ripensare in modo positivo anche il ruolo dei laici che dentro le chiese anche loro occupano troppo spesso gli ultimi banchi, nonostante già dal Concilio Vaticano secondo si parla anche con insistenza di apostolato dei laici. Al di la di questi sviluppi conciliari rimasti purtroppo teorici i semplici battezzati ancora non riescono ad avere altro ruolo da quello che con linguaggio oramai desueto si chiamava chiesa discente. Lucetta Scaraffia è responsabile del mensile Donne chiesa e mondo collegato al quotidiano Osservatorio Romano e già da tempo con riflessioni finalizzate tenta di far sgorgare dentro la chiesa diversa sensibilità che ridiano freschezza al messaggio evangelico. Freschezza che purtroppo è andata smarrendosi in quanto troppo spesso il Vangelo è annunciato secondo ottiche di questo mondo, in modo o maschiliste o efficentiste. D'altra parte non è un caso se i Vangeli ci raccontano di diversi scontri avuti da Gesù con persone di sesso maschile. Non se ne ricorda invece nemmeno uno con donne. Questo particolare qualcosa vorrà dire.