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sabato 19 novembre 2016

"Discernere per diventare generativi" a cura di Gregorio Battaglia (video integrale)


"Discernere per diventare generativi" 
a cura di Gregorio Battaglia, ocarm
(video integrale)



I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ - 2016 
promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto

DISCERNIMENTO E RESPONSABILITÀ 
“Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” 
(1Ts 5,21)




MERCOLEDI' 16 NOVEMBRE -

1. L’irruzione della Parola generativa di Dio

Il Vangelo di Luca si apre con la presentazione di una coppia sterile. Si tratta del sacerdote Zaccaria e della moglie Elisabetta, di cui è detto che “ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni” (Lc 1,6-7). Posta in apertura del Vangelo questa coppia diventa simbolo di una società, che nonostante la sua osservanza e religiosità è incapace di generare un futuro, di generare un nuovo inizio, che possa dare un senso al presente che si sta vivendo. 

Il mutismo di Zaccaria di fronte all’annuncio dell’angelo di una possibile gravidanza è quanto mai eloquente, perché esprime visivamente l’incapacità di questa coppia/comunità di guardare oltre. La novità annunciata dal Vangelo è proprio questa: dentro quest’orizzonte chiuso e ripetitivo Dio irrompe con la sua Parola generativa, per cui l’impossibile di Elisabetta e, per altro verso, della stessa verginità di Maria è reso possibile da questo suo fare generativo. 

Tutta la Scrittura Santa, del resto, sta a testimoniare come la storia degli uomini è continuamente visitata da Dio. L’umanità è capace di grandi imprese, ma allo stesso tempo è condizionata da quella tentazione originale, che è data da quell’hybris, da quella superbia, che tende a corrompere le relazioni umane, riducendo l’altro in schiavitù. Da questo punto di vista è quanto mai emblematica la storia di Caino, che ridotto allo stato di vagabondo è spinto a dare vita alla città, come luogo di cooperazione tra gli uomini e di accrescimento del sapere e del saper fare, ma questa città finisce per considerare le persone umane funzionali al raggiungimento e al consolidamento del proprio progetto di potenza. Eppure questa storia, che sembra inesorabilmente avviata verso il non-senso e la perdizione, conosce l’irrompere di Dio, che è capace di tramutarla in storia di salvezza. 

La storia della salvezza non corre parallela a quella portata avanti dagli uomini, ma emerge dalle oscurità di quest’ultima. Non ci desta, allora, grande stupore se il libro della Genesi si presenti come il libro delle “Toledot”, delle generazioni, perché il mistero di un nuovo inizio si rende possibile dove un uomo ed una donna si rendono docili strumenti della trasmissione della vita.
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Generare vita attorno a sé significa, innanzitutto, prendere coscienza di quanto si è ricevuto dal passato, ma vuol dire anche impegno a far nascere qualcosa di nuovo, che spinga avanti la storia degli uomini. Dice ancora l’esortazione: Una coppia di sposi che sperimenta la forza dell’amore, sa che tale amore è chiamato a sanare le ferite degli abbandonati, a instaurare la cultura dell’incontro, a lottare per la giustizia. Dio ha affidato alla famiglia il progetto di rendere “domestico” il mondo”   
(AL 183).
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