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domenica 13 novembre 2016

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.50/2015-2016 (C) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Lc 21,5-19










La pericope del Vangelo di Luca di questa XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, che si prolunga fino al versetto 36, è chiamata "la Grande Apocalisse", per distinguerla dalla piccola (17,20-37) ed ha come tema di fondo il destino della universale della storia. Apocalisse'non significa "catastrofe, distruzione", bensì "rivelazione, svelamento", essa non rivela chissà quali realtà occulte o quali misteri, ma il senso profondo e ultimo della storia umana. L'autore non vuole terrorizzare il lettore ma lo invita a togliere quel velo che le tante paure hanno posto davanti ai suoi occhi, perché possa contemplare il mondo e la storia col medesimo sguardo d'amore con il quale il Signore stesso li contempla. Attraverso un linguaggio a tinte forti l'autore sacro vuole indicare che non si sta andando verso la distruzione, verso la fine, ma verso il fine della creazione, che "nel continuo dissolversi del mondo vecchio è celata la nascita di quello nuovo"(cit.). Dio porta a compimento il suo disegno d'amore nella storia - nonostante le sue innumerevoli contraddizioni - nel dono d'amore del Figlio, attraverso il suo mistero di morte e di resurrezione. La croce e la morte non devono mai scoraggiarci perché è attraverso di esse ( la martyria ) che il Padre ha realizzato nel Figlio, e desidera realizzare in noi, il suo disegno di salvezza. E' necessario infatti  "attraversare molte tribolazioni per entrare nel Regno di Dio"(At 14,22). Come è accaduto per Gesù, anche per noi è di vitale importanza che non ci lasciamo più guidare dalla paura della morte - origine di ogni egoismo e di ogni peccato - ma abbandoniamoci con infinita fiducia al Padre, avvolti e abbracciati come siamo dal suo grande amore, che ha già vinto e sconfitto la morte per sempre.