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sabato 26 agosto 2017

ABITARE LE PAROLE / Misura. Est modus in rebus di mons. Nunzio Galantino

ABITARE LE PAROLE / Misura. 

Est modus in rebus 
di mons. di Nunzio Galantino
segretario generale della 
Conferenza Episcopale Italiana



«Di tutte le cose è misura l’uomo, di quelle che sono, in quanto sono, di quelle che non sono, in quanto non sono» (Protagora). Dal latino Mens ra, tutti i significati attribuiti alla parola “misura”, a partire da Protagora, la presentano come un’azione dell’uomo, più o meno consapevole, che: in geometria, organizza un sistema di misura per conoscere la forma di un corpo; in matematica, adotta l’unità di misura per conoscere gli attributi di un oggetto (peso, altezza, profondità, ecc.); in musica, la misura serve a regolare il tempo; lo stesso linguaggio è tenuto a seguire una misura per non diventare scomodo, volgare o incomprensibile.

Tutto ciò ci fa capire che ogni uomo è chiamato a muoversi, prendere decisioni e assumersi responsabilità lasciandosi guidare da una “misura”. La stessa elegante e incisiva espressione di Orazio «est modus in rebus» rafforza il senso e il valore della misura che permette all’uomo di agire e muoversi entro confini comprensibili, corretti, giusti e ragionevoli. Ma… quanta fatica – nella vita individuale e pubblica, nei pensieri, nella società, nella scuola – a lasciarsi guidare dal modus in rebus! Quante relazioni, mandate in frantumi per mancanza di “misura”! Quanti progetti, anche politici e di governo, finiti miseramente per mancanza di “misura”! Soprattutto in un momento in cui ad attirare, più che la “misura”, è l’eccesso.

Oggi il divertimento non è tale se non è notturno; i viaggi per essere degni di questo nome devono essere esotici; lo sport … estremo; il volontariato … eroico; le amicizie … alternative; i nostri interventi … decisivi! Salvo poi a dover registrare bilanci fallimentari nella nostra quotidianità e nelle nostre relazioni proprio per mancanza di “misura”. È proprio vero quello che scrive Elias Canetti: «Gli uomini non hanno più misura di nulla, da quando la vita umana non è più la misura». Questa infatti fa intravedere, prima, e fa prendere coscienza, dopo, della distanza fra noi e gli altri, fra i nostri spazi/confini e gli spazi/confini degli altri. Andare oltre la misura significa spesso usurpare il pezzo di mondo che spetta agli altri, erodere spazi di libertà che spettano a ciascuno, invadere pensieri e silenzi che ogni persona ha il diritto di ritagliarsi. La misura è quindi cifra del rispetto verso noi stessi e verso il prossimo e permette di valorizzare al meglio e senza arroganza usurpatrice le nostre capacità. «Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri» (Papa Francesco).