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lunedì 18 settembre 2017

Consuelo Cordoba aveva programmato di morire il 29 settembre, ma il Papa l'abbraccia e le dice: «No, tu non lo farai... sei coraggiosa e sei anche bella» e lei ora vuole vivere...

Sfigurata dall'acido voleva l'eutanasia, 
il Papa l'abbraccia: 
“Sei coraggiosa e bella”. 
E lei cambia idea

La colombiana Consuelo Cordoba aveva fissato l'iniezione per il 29 settembre dopo un calvario di operazioni e malattie. L'incontro con Francesco a Bogotà l'ha spiazzata: «Ora voglio vivere»

«Sei coraggiosa e sei anche bella». Consuelo Cordoba aveva deciso di farla finita prima di sentire Papa Francesco rivolgerle queste parole. Troppo insopportabile la vita per questa 56enne colombiana, oriunda di Itsmina, sfigurata in tutto il corpo dall’acido gettatole dal marito, costretta a subire 87 interventi per cercare di recuperare pezzo per pezzo il suo volto, e alla quale recentemente era stata diagnosticata anche una infezione cerebrale. Davvero troppo. Tanto che Consuelo aveva programmato una eutanasia per il prossimo 29 settembre, avvalendosi della legge che in Colombia permette di usufruirne in circostanze eccezionali. 

Poi, però, è arrivato Francesco. Consuelo, riferisce il Daily Mail, l’ha incontrato nella nunziatura apostolica di Bogotà durante il recente viaggio nel Paese sudamericano; era stata lei stessa a chiedere un appuntamento con il Pontefice, giusto qualche minuto per confidargli il suo dolore e domandargli una «benedizione» prima di compiere il suo ultimo gesto. 

La donna si è presentata davanti al Papa con il passamontagna in tessuto color carne che da ormai diciassette anni le copre tutto il viso, per proteggerla dai raggi solari ma anche dalla vergogna di portare i segni della brutalità dell’ex marito, Dagoberto Esuncho, che l’ha aggredita nel 2000 in casa, e che è stato incarcerato per poi essere liberato dopo un mese. Brutalità che ha interrotto ogni sogno di diventare stilista professionista e di aprire un salone di bellezza, dando invece inizio ad un vero e proprio calvario fatto di operazioni continue (ne mancano ancora altre sei), terapie, tubi infilati nelle narici per respirare, cibi liquidi come unico alimento. E pure l’umiliazione di dover vivere della carità degli altri. A tutto questo si era aggiunta ora la diagnosi di una toxoplasmosi cerebrale, che si manifesta solitamente con crisi epilettiche e paralisi. 

«Basta» aveva detto Consuelo Cordoba. Ed era andata a dirglielo anche al Papa che, però, ascoltando la sua storia e la sua richiesta di benedirla prima di morire, le ha negato ogni approvazione e le ha detto: «No, tu non lo farai», incoraggiandola ad andare avanti e lottare per i suoi sogni. Perché, ha aggiunto Francesco spiazzando la donna, «sei coraggiosa e sei anche bella». 

«Il Papa mi ha abbracciato e mi ha fatto questo regalo. Ora voglio vivere», ha rivelato Consuelo ad alcuni media colombiani, «non la farò più (l’eutanasia, ndr) perché Dio sta per portare grandezza nella mia vita. Si è compiuto un miracolo». E sorridendo ha aggiunto: «Il medico non mi aspetti, può preparare l’iniezione per qualcun altro».
(fonte: Vatican Insider)

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