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giovedì 7 settembre 2017

"Non lasciatevi sconfiggere, non lasciatevi ingannare, non perdete l'allegria, non perdete la speranza, non perdete il sorriso, andate avanti!" - VIAGGIO APOSTOLICO IN COLOMBIA 6-11 SETTEMBRE 2017 /1 (Cronaca, testi, foto e video)

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN COLOMBIA
6-11 SETTEMBRE 2017

Viaggio Apostolico in Colombia, 6-11 settembre 2017


Papa Francesco si è recato la sera prima della partenza del suo 20° pellegrinaggio internazionale, martedì 5 settembre 2017, alla basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icona “Salus Populi Romani” custodita nella Cappella Paolina (o Borghese).
Come di consueto il Pontefice ha offerto un mazzo di fiori con i colori della Colombia a Santa Maria Maggiore per affidare il suo viaggio alla Madonna.

Il Santo Padre Francesco prima di lasciare Casa Santa Marta per recarsi in viaggio in Colombia, ha salutato due famiglie, composte da 5 persone, alle quali è andata a fuoco la propria abitazione durante gli ultimi incendi estivi nella zona di Ponte Mammolo a Roma, e che l’Elemosineria a nome del Santo Padre sta aiutando.

Mercoledì 6 settembre 2017
ROMA-BOGOTÁ
11.00Partenza in aereo dall’Aeroporto di Roma/Fiumicino per Bogotá
Incontro con i giornalisti durante il volo verso la Colombia
16.30Arrivo nell’area militare (CATAM) dell’Aeroporto di Bogotá
 Cerimonia di benvenuto
 Arrivo alla Nunziatura Apostolica


Il Papa è arrivato all'Aeroporto alle 10.50, è salito sull'aereo alle 10.55 dopo aver salutato alcune persone.

Sull’aereo che lo porta a Bogotá, in Colombia, per il Suo 20º Viaggio Apostolico, Papa Francesco, come di consueto, si è recato a salutare gli operatori dei media che lo accompagnano sul volo papale.
Introdotto dalla presentazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, il Santo Padre ha rivolto ai giornalisti alcune parole. 
Ne riportiamo di seguito il testoː

GREG BURKE:
Santo Padre, benvenuto. Uno, una volta, mi ha chiesto se Lei fa la conferenza stampa sia all’andata sia al ritorno. Io ho detto: “Non ancora”. Non credo che vorrà cambiare oggi…

PAPA:
No, no…

GREG BURKE:
No, bene. Però forse qualche saluto, sì…

PAPA:
Buongiorno e grazie per la compagnia, per questo lavoro che voi farete per accompagnarmi in questo viaggio, che è un po’ speciale perché è un viaggio anche per aiutare la Colombia ad andare avanti nel suo cammino di pace. E vi chiedo una preghiera per questo durante il viaggio. E grazie di tutto quello che voi farete.

E inoltre vorrei dire che nel volo sorvoleremo il Venezuela. E dunque, una preghiera anche per il Venezuela, perché vi si possa fare il dialogo e il Paese trovi una bella stabilità, mediante il dialogo con tutti. Grazie per il vostro lavoro!

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Dopo 12 ore e 30 minuti di volo - è atterrato nell'aerostazione internazionale di Bogotá "El Dorado". 
Ad accogliere Papa Francesco, poco dopo le 16.00 ora locale, è una Bogotá “2600 metri più vicina alle stelle”, come recita lo slogan della città evocando l’altitudine della capitale. Papa Francesco scende dalla scaletta dell’aereo alla base Catam dello scalo di Bogotá, leggermente in anticipo rispetto all’orario previsto nonostante il cambio di rotta deciso per evitare l’uragano Irma.
L’abbraccio con la Colombia è spontaneo. Il Presidente Juan Manuel Santos Calderón e la moglie accolgono Francesco, accompagnati dal nunzio apostolico, Ettore Balestrero; subito dopo il saluto di alcuni bambini: il primo è Emmanuel, figlio di Clara Rojas, oggi parlamentare, sequestrata nel 2002 e ostaggio per anni delle Farc nella selva colombiana, dov’è nato il piccolo. Offre al Pontefice una colomba in porcellana bianca.
 


Quindi la presentazione delle delegazioni, mentre dei giovani eseguono danze folcloristiche. Poi il saluto affettuoso del Papa a un gruppo di malati e disabili: sono soprattutto bambini, ma anche civili e militari, vittime del conflitto. Una carezza, un selfie, il pollice verso l’alto, per tutti un sorriso.

 
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L’applauso dei circa mille fedeli presenti si unisce a quello delle centinaia di migliaia assiepati lungo il percorso della papamobile, mentre per le strade le tv dei negozi mostrano le immagini a chi all’aeroporto non è potuto andare. Quindici chilometri fino alla nunziatura, accompagnato dal cardinale Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá e presidente del Consiglio episcopale latinoamericano. A “scortare” il Papa, due ali di folla che in più di un tratto rallentano - fino a fermare per qualche istante - il tragitto, superando i cordoni di sicurezza.

 

All’arrivo, all’esterno della rappresentanza diplomatica della Santa Sede Francesco trova ad attenderlo un gruppo di fedeli che esegue canti e danze tradizionali. Tra loro, alcuni bambini e ragazzi che provengono da realtà di strada, di droga, di disagio. Al Pontefice donano, oltre che una “ruana colombiana”, il tipico poncho locale, la loro gioia. Francesco li esorta a “non perderla” mai, assieme alla speranza: che nessuno - aggiunge prima di congedarsi - “vi inganni né vi rubi la speranza”.
Sentimenti, gioia e speranza, ripresi dal Presidente Santos in una dichiarazione in sala stampa a fine giornata, in cui evidenzia che questo è il “momento di costruire la pace”.



Le prime parole pronunciate da Papa Francesco in Colombia, davanti alla Nunziatura, subito dopo l'arrivo a Bogotà: "Grazie per il cammino che andate a realizzare, e questo si chiama eroismo. Non lasciatevi sconfiggere, non lasciatevi ingannare, non perdete l'allegria, non perdete la speranza, non perdete il sorriso, andate avanti!".

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