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lunedì 9 aprile 2018

Guida alla lettura dell'icona dell’Annunciazione del Signore a cura di Fr. Egidio Palumbo

 ICONA DELL’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

Guida alla lettura dell'icona

a cura di Fr. Egidio Palumbo

L’icona dell’Annunciazione del Signore “scrive” la pagina di Lc 1,26-38, pagina che, simile ad una grande porta, si spalanca davanti a noi per introdurci nella salvezza donataci nel Signore Gesù Cristo. «Oggi — così canta un inno della Liturgia della chiesa bizantina — è l’inizio della nostra salvezza e la manifestazione del Mistero che esiste dall’eternità: il Figlio di Dio si fa Figlio della Vergine e Gabriele annuncia la Grazia a tutti».


Alla sinistra dell’icona (per chi guarda) viene rappresentato un angelo, cioè un “messaggero” della Parola del Signore (Sal 103,20) — questo indica la parola “angelo”. Qui è l’angelo Gabriele che porta l’annuncio a Maria. “Gabriele” vuol dire “Forza di Dio” poiché la Parola di Dio è parola efficace; in chi l’accoglie come Parola di Dio, suscita eventi, atteggiamenti, scelte di vita. Nella S. Scrittura Gabriele è colui che sta davanti a Dio (Lc 1,19), rivela al profeta Daniele il mistero dei progetti di Dio (Dan 8,16; 9,21-22), annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni il Profeta e il Battezzatore (Lc 1,11-20). Nell’icona il braccio destro di Gabriele è steso verso la Vergine Maria come segno del saluto che invita la “PienadiGrazia” a rallegrarsi per la “buona notizia” della visita di Dio nella sua vita (Lc 1,28).

Alla destra dell’icona (per chi guarda) viene rappresentata la Vergine Maria, destinataria dell’annuncio della “buona notizia”. Ella è col capo chino: segno non solo di rispetto e di adorazione (Gdt 3,17) ma anche del suo continuo chinarsi sulla Parola (Sal 119,36); la mano destra è aperta come gesto di disponibilità e di accoglienza verso il Signore; la mano sinistra regge il filo rosso con il quale, secondo i vangeli apocrifi, stava tessendo il velo del Tempio; è seduta su di un baldacchino cupolato che evoca la gloria dello Spirito dell’Altissimo che adombra sulla Vergine (Is 4,5-6; Lc 1,35); sul capo e sulle spalle ha le tre stelle che indicano la verginità prima, durante e dopo il parto. Un manto scuro color porpora — simbolo della divinità — avvolge tutta la persona della “PienadiGrazia”: ella è la Madre di Dio.

La tenda rossa stesa tra la colonna e il baldacchino — particolare ricorrente nelle icone — indica che l’evento avviene non all’esterno ma all’interno, ovvero nella casa, nella esistenza quotidiana di Maria.

Con il sì di Maria — «Ecco, sono la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua Parola» (Lc 1,38); «Beata te che hai creduto per l’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45) — ha inizio la nostra salvezza, si apre a noi la visita del Signore che viene.

Nel sì di Maria contempliamo anche il sì della Chiesa popolo di Dio, luogo visibile della dimora della Parola del Signore in questo mondo, lettera di Cristo scritta con lo Spirito del Dio Vivente sulle tavole dei nostri cuori (2Cor 3,3).